Pègaso - anno IV - n. 3 - marzo 1932
L. Pescetti Non rare furono le scappate del Carducci a Faenza, a trascorrere qualche ora col suo Torquato ,e con gli amici di lui, che presto diven– nero anche amici suoi. Si raccoglievano nella tipografia Conti, - donde uscirono nel '61 le Rime del Gargani; - e i più fedeli a quelle liete ' ' ·1 riunioni erano Giovanni Ghinaissi, erudito e lambiccato scrittore, 1 bibliotecario Don Marcello Valgimigli, i professori Saverio Regoli, Giu– seppe Morini e Filippo Lanzoni, colleghi del Gargani nel Ginnasio 1 ). Ci racconta il Messeri, che in quelle adunate, alle dispute di filologia e d'arte s'intramettevano racconti festevoli, e versi e scherzi, e cenette rallegrate dalle mille bizzarrie e dalla mimica arguta del Gargani, ori- . ginalissima. E il Carducci, poco più che venticinquenne, colle linee marcate del volto, coi suoi mobili ·occhi neri, col gesto e col portamento tra spavaldo e spaurito, col vestito non soverchiamente elegante, la grande zazzera e la barbetta nera arruffata, faceva voltar la gente a guardarlo. E qualcuno, - aggiunge il Messeri, - « si spinse perfino a dimanda,r poi al Morini chi mai fosse quel curioso ebreetto che era con lui» 2 ). Nel carteggio Gargani, le prime due lettere del Carducci, dopo la nomina universitaria (13 novembre e 1° dicembre '60), ,dicono del suo arrivo a Bologna, della sua prima prolusione all'Università, della sua amicizia col Teza 3 ). Alla fine di dicembre, Giosue scrisse di nuovo al Gargani. Questi, come a,ltri amici, sperava moltis~imo, per il suo defi– nitivo collocamento, nelle raccomandazioni del Carducci al Mamiani; ma, naturalmente, il ministro non poteva corrispondere con altrettanta, prontezza a quelle speranze. Bologna, 27 dicembre '60. Caro Gargani, Eccoti il certificato: tardò a venire la tua lettera, e l'ebbi iI giorno di ceppo: onde né quel giorno né il posteriore potevo far– verificare la segnatura: per che non prima d'oggi ho potuto man– dartelo 4 ). - Della tua nuova posizione ( oh brutto francesismo!} avevo saputo da Chiarini : e spero che ti andrà sempre meglio ; e pas– serai professore di letteratura italiana al Liceo; e avrai 2 mila franchi. Mamiani a me non ha risposto : ma puoi ritenere, parmi,. come risposta anche a me quel che scrisse a Ghinassi: e Mamiani, per quel che à adoperato con me ~ con aitri, parmi non datore di parole a aria. 1 ) Su questi valentuomini faentini, vedi A.. ZECCmNI, Risonanze deWOUocento– (1 seguaci di Dionigi Strocchi), Faenza, Fratelli Lega editori, 1932. 2 ) A.. MESSERI, Giosue Oarducci e la Romagna (Da un carteggio inedito di Giosue Oar-duoci, Rocca S. Casciano, Ì907, pp. 5-11). 3 ) Furono pubblicate da S. MoRPURGO, nell'opuscolo Ool Ohiarini e col Oa-r– ducci (1856-1860), per nozze Mazzoni-Rajna, 13 luglio 1924 . • 4 ) Vi è, infatti, unito un certificato, tutto di mano çtel Carducci, attestante la perizia del Gargani nella lingua e letteratura greca. Per cosiffatte attestazioni, ri– correvano allora al Carducci molti dei vecchi amici (Vedi Lettere, I, pp. 74-75). BibliotecaGino Bianco
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