Pègaso - anno IV - n. 3 - marzo 1932
364 .A. Sorani - Edgar W allace scenza dei meandri più oscuri del vizio o della frode, la, sua capacità di rimanere a contatto col male e colla malavita, il suo ·sangue freddo di fronte alle esecuzioni capitali e alle giustizie sommarie. Nella_ su~ leggenda rientravano i racconti mormorati ~ei mis~eri?s~ c~lloqm_ c~1 rappresentanti più temibili della feccia sociale, coi v1g1_lati,speciali, coi delinquenti inafferrabili che si recavano a prendere 11 _te nel ~uo studio e andavano a consegnargli i fascicoli delle loro memorie e a nv~– largli i nomi dei loro complici e dei loro ri:ettatori e manut~ngoh. Pareva impos;,;ibile che qualcosa non gli fosse rimasta attaccata d1 tanta delinquenza e tanta scienza criminologica fosse in lui semplicemente obbiettiva. Pareva impossibile che certi contatti gli dovessero servir · solo a procurarsi materiale per romanzi, drammi e racconti. Ci doveva esser sotto qualche cosa di ben diverso dal candido amore della docu– mentazione. Se Edgar Wallace, proprio su un bastimento di lusso in cui faceva la traversata dall'Inghilterra all'America, s'era trovato in mezzo a filibustieri· elegantissimi, a bari in guanti gia.Ui e s'era la– sciato. come egli raccontava, ingannare da loro e defraudare al gioco d'un c,entinaio di sterline, ci doveva essere qualche segreta concomi– tanza, d'interessi tra quella gente e il loro romanziere. Wallace era troppo furbo per lasciarsi abbindolare tanto facilmente o per il solo gusto di scriver intorno alla sua avventura una dozzina di novelle in un paio di giorni ! È inutile dire che Wallace sorrideva di tante mormorazioni, che, d'altra parte, sro-vivano magnifieamente ad aggiun.gere esca alla curio– sità dei suoi ammiratori ed a creare anche intorno alla sua persona un'aureola di romanzo. Lasciava anzi volentieri supporre che fosser vere le visite notturne che gli facevano i capibanda più inafferrabili entrando a notte fatta nel suo studio, dalla finestra lasciata semiaperta, e mostrava con gioia a quafohe intimo amico manoscritti misteriosi di .supposte confessioni affidate a lui da condannati a morte innocenti!. .. Pubblicità accettabile e scusabile, ma è giusto soggiungere, a questo proposito, che salvo che ane sue prime armi di romanziere coi Four Just Men, Wallace non si servì mai della grancassa come avrebbe potuto e preferì tener .stretto a sé il suo pubblico, di giorno in giorno natural– mente più sterminato, soddisfacendo l'ingordigia di esso con opere sem– pre nuove, non lascia~dolo mai riposare un momento, non permettendogli neppur per una settimana. di distrarre da lui un'attenzione diventata morbosa. Come il suo cervello e la sua fibra potessero resistere a tanta tensione era davvero un•mistero. Ma egli è morto da suo pari al lavoro . lasciando anc6ra tre o quattro romanzi e qualche serie di r;cconti ine~ d!ti, su uno spalto. di det!afoni ~ di microfoni, mentre da Londra g-Ii gmngevano per radio le prime notizie del trionfo del nuovo suo dramma poli~iesco, assistito dal suo segretario, ch'era campione del mondo ùi dattilografia, e contemplando dal ca,ravanserraglio del ,suo albergo la sua terra promessa : Hollywood. · ALDO SORANI. BibliotecaGino Bianco
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