Pègaso - anno IV - n. 3 - marzo 1932
Liwia 341 prima notte di bordo; o pigre, a letto, stirandosi anc6ra, leggiuc– chiando. In generale, benché il mare fosse calmo, erano di malu– more. Una donnina di mezz'età era venuta a prendere la Lucia, la mattina presto, in cabina. - L'ha detto il maggiordomo. Durante il giorno, gliela guardo io, e la sera gliela riporto. Vieni, tesoro, ci son tanti bambini, giù da me. - La Lucia era andata via senza piangere, con quella don– nim1,.Poi cominciava la pulizia delle cabine cli.ei passeggeri avevan lasciato libere. Questo lo faceva .volentieri, benc hé si vedesse bene che Ja Margherita si approfittava della sua buona volontà, lasciando a lei tutte le fatiche più grosse. Ma era meglio così: nella fatica si sentiva calmare, e poi non c'era da parlar con nessuno; la gente la confondeva, la metteva in soggezione. Si attaccava al suo lavoro con una bramosia impetuosa ·che faceva ,sorridere l'altra: - Non c'è bisogno di scalmanarsi tanto. Poi, nel tempo di colazione, una corsa attraverso i corridoi e giù per le scale per andare dalla Lucia. In quei viaggi lungo i misteriosi b11delli del vapore, quali ansie, quali stupori e terrori. Più di tutti temeva i camerieri, le loro domande, le brevi inevitabili conversa– zioni; ma in generale si sapeva della protezione del Sanmicheli, e la rispettavano. I marinai, gli ufficiali non si occupavano di lei; era un altro mondo. E sempre gente nuova,.che non aveva_mai visto. Sul ponte della terza classe la Lucia ruzzava con tanti altri bam– biui, e l'aveva appena salutata con un grido felice: «Mamma!>> clie già era tornata ai suoi giochi. Nel pomeriggio, mentre la Margherita schiacciava un sonnel– lino, aveva dovuto rispondere a una chiamata, in una cabina. Una signora grassoccia le aveva parlato a lungo, animatamente, in in– glese, mostrandole i rubinetti nichelati della vasca da bagno. Maria f'icuoteva la testa, poi quando quella le dette un momento di respiro, riuscì a dire: - Non capisco. Non lo so, l'inglese. La signora grassa, riprese in italiano, con un forte accento fo– restiero: - E allora perché non l'avete detto prima? Ricominciò a spiegare, pazientemente; diffondendosi nei partico– Ia,ri ma sia l'argomento difficile, sia che la lingua adoprata dalla grassa signora non avesse con l'italiano che una somiglianza este– riore, o che ormai Maria, fosse troppo confusa per afferrare il senso di parole di cui magari ca,piva benissimo il suono, fatto si è che ci si raccapezzava meno di prima. Ci d'oveva essere un guasto a quell'ap– parecchio, ma chi chiamare, a chi rivolge.rsi? La ,Margherita non era di quelle che si lasciano disturbare i sonni volentieri. Si mise a girare per i corridoi con la vaga speranza d'incontrar qualcuno; cominciò a non capir più bene dov'era, e, noh avendo l'ardire di ibliotecaGino Bianco
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