Pègaso - anno IV - n. 3 - marzo 1932
La Scuola Media otto anni dopo la Rijor1r1:a 335 hitituti di Stato . .Siamo certi tuttavia che ciò non avverrà mai e che la cultura diverrà ogni giorno di più patrimonio dello Stato. Ce lo auguriamo, anzi, e dichiariamo esplicitamente che la scuola privata deve essere sorvegliata, ispezionata, e magari abolita se l'esige l'interesse dei nostri giovani. Vi insegnano molto di rado bravi insegnanti: i più sono insegnanti bocciati nei concorsi; la frequentano giovani respinti dagli istituti regi; la dirigono, in molti casi, basse speculazioni. In molti istituti privati sono fusi irn,jeme due cori-i, seconda e ter~a, liceale, adJ esempio, per evidenti ragioni di economia, e le famiglie lasciano fare non potendo trovar di meglio, non volendo rassegnarsi alle bocciature dei propri :figliuoli. Diciamo cose che purtroppo avvengono e, nell'interesse supremo della Scuola, le segnaliamo apertamente alle autorità perché intervengano e provvedano severamente anno per anno. 'Ma, ritornando all'esame di Stato, aggiungeremo che non è gjusto che candidati i quali hanno stud'iato per otto anni in Scuole Regie con professori scelti dallo Stato in seguito a concorso, siano messi alla pari con candidati provenienti da scuola privata e pa– terna. Solo i privatisti dovrebbero sostenere l'esame, gli interni . no : perché sono professori dello Stato quelli çhe li hanno prepa– rati. Lo Stato ha mezzi per punire professori che si sieno dimostrati indegni dell'ufficio loro affidato, e lo Stato sa pure che la Scuola italfa,na è degna di :fiducia e assolve con onore il suo compito. La scuola privata e paterna presenti pure i suoi candidati che saranno esaminati, negli istituti che lo Stato designerà come sedi -di esame, da una Commissione che sarà formata dai professori degli istituti regi locali e che tutt'al più potrà concedere alla scuola privata l'ammissione di un suo rappresentante nella_ Commissione esa– minatrice. Solo cosi si può uscire dalla mortificante condizione in cuj l'istituzione delì'esame di Stato ha messo la Scuola regia pa– rificandola alla privata; alla quale ha concesso perfino il membro esterno che nelle Commissioni di maturità dovrebbe tutelare gl'in– teressi delle famiglie e degli istituti privati, e che, in verità, non tutela nessun interesse ma porta spesso una nota comica. In qua– hmque materia quel membro esamini, sia pure in storia dell'arte cbe è la cenerentola di tutte le Commissioni, la sua presenza diviene òa,nnosa : e se la materia affidatagli è una delle fondamentali, la– tino, italiano, greco, matematica-fisica, storia ecc. allora il danno si fa anche più grave. Urge, in conclusione, provvedere nell'interesse stesso della Ri– forma alla quale l'esame di Stato dà l'apparenza di riforma li– berale proprio oggi che supremi interessi culturali e nazionali esi– gono che lo Stato penetri in profondità nella vita della Scuola, e di questa faccia la fucina, continuamente.accesa, dli nuovi cittadini, sempre più sani e più degni. L'esame di Stato fu la, bandiera di ioteca Gino Bianco
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