Pègaso - anno IV - n. 3 - marzo 1932
La Scuola Media otto anni dopo la Riforma 333 liano dovrebbero essere esaminati da tutti i membri della Commis– s1,me e discussi e vagliati in seduta plenaria per evitare, secor{do una recente sana disposizione, che siano ammessi all'orale "<iiita– liano giovani che non raggiungono la sufficienza nella prova scritta. Così dovrebbe essere, ma nel fatto i componimenti non sono letti e discussi da altro Commissario che da quello il quale ha l'incarico di esaminare in italiano, ché gli altri sei non potrebbero, anche se lo volessero, opporsi a chi, avendo letti tutti i centoventi compiti, possiede anche tutti i termini di confronto necessari per trarne una graduatoria coscienziosa dalla· quale la Commissione si guarda bene dal dissentire. Sicché o la Commissione prende atto della re– lazione d'el Commissario di italiano e scrive nel verbale che i com– ponimenti sono stati letti discussi e giudicati in seduta plenaria, o ammette agli orali tutti i candidati risel'vandosi di giudicarli dopo la prova orale. Nell'uno e nell'altro caso la trasgressione della Ri– forma è imposta dalla scarsezza del tempo e dalla necessità del– l'esame. L-a Commissione negli orali si divide in due sottocommissioni, il che effettivamente non ne intaccherebbe l'unità se questa non fosse distrutta da altri difetti, a parer nostro, irrimediabili. Anche nelle due sottocommissioni l'unità non c'è mai, ed è tanto vero quel che noi osserviamo che quando Leonardo Severi, ex-direttore generale delle Scuole Medie, tentò di confutare in un articolo di qualche anno fa chi affermava, già prima di noi, che le Commis– sioni non sono unitarie, fece ricorso ad argomenti la cui incon– sistenza gli esaminatori conoscono m:olto bene. Secondo il Severi, l'esame e le Commissioni mancano. di unità perché errano i pro– fessori quando ritengono che in italiano debba o possa esaminare soltanto il professore di italiano ed erra il presidente quando non interviene negli esami dei colleghi di Commissione ecc. Tutti buoni questi argomenti, suna carta : nel fatto, lo studente che in dieci o in quindici minuti di esame fosse- fatto bersaglio alle domande di questo o quel professore e del presidente verrebbe a trovarsi in condizioni peggiori di quell'altro studente esaminato tranquilla– mente da un solo professore. Dicono che però, quando un ispettore del Ministero interviene per qualche ora agli esami dii una Com– missione, riesce possibile mettere in pratica le norme generali della riforma sugli esami e che il candidato risponde con pazienza e buon animo alle doma,nde dei professori e dello stesso ispettore, soJleciti tutti di dimostrare come perfetto e bello sia l'esame di Stato; ma dicono anche che in quei rarissimi casi l'esame in una sola materia dura all'incirca un'ora, e che, se si dovessero fare gli esami così, centoventi candidati sarebbero esaminati per lo meno in centoventi giorni. Sta,bilire delle norme in fatto di esami è inu– tile: esa.minano bene solo i professori bravi e capaci di umana- BibliotecaGino Bianco
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