Pègaso - anno IV - n. 2 - febbraio 1932
' 192 JI,[. Praz terei a trasferirmici armi e. bagagli. Così, mi tocca conten,tart111i1Hi <li farne la mèta di qualche breve passeggiata dopo il tè, n:ei porn:etriiggi -della domenica (qui ci si abitua .a farè'ìl oons'titiitional, la·~amil!lil,i-·, .nata petr conservar la salute, ·puntualmente alla stessa ora, eome fa- ~ ceya Kant). ' . . : · Quell<;> che si vede dalla lunga inferriata che coronl1 n parapetto. di Grafton Street, in un crepuscolo d'inverno, non è up.o spettacolo da segnalare ai lettori del Baedeker, e non lo si _potrebbe, credio, godere in gruppo. Immagino che ci vorrà una certa Stimmung pe! trovarvi diletto, e son sicuro che l'amico Vittorini mi darà :r:agionA La strada è una fila di basse casette di mattoni d'un rosso di speil 0 latura, illuminata da, acidi fanali a gas per .quanto l'occlaio si sp~ngè. La simmetria è cpsì allucinante che quasi avvince .. Ma 1'ti,.· · parte della strada che' è libera si eleva trrimediatament~ ~111d0ek,:• . sùgìi specchi d'acgua immobile tra nere· dighe, con qualclrn .rara nave, "eterana degli oceani,, a riposare vegliata da deboU lumi. Di domenica il dock è tranquillo come un cimitero, e l'unica ,forma umana che di tanto in 'tanto si. profila sugli argini è quella' d'un, poliziotto di guardia nel· suo lungo pastrano., A sinistra i depositi di nafta, a destra i g·azometri e i fumaioli, ma; di fronte, al d:i:1à ·. del dock, vedi il fiume e l'opposta riva, e dietro; se non é'è Mbhia,' le colline ~el Galles. Chiudono l'orizzonte, yerso la foce; le gN del portò di Birkenhead, e le· 1uci delle strade. iil pe:ndio, lontano nèl Wirral, tremule al confine del cielo crepuscolare. Di faccia, ormeg' · giat_a, presso Rockferry, la Conway, la nave scuoia; un vecchio va> scello a tre alberi, garantisce .ùn passato autentico a 'questo quaidr@ senza particolari spiccafamente individuali. · ·' - Non è senza un suo-fascino, questa desolata. riva. Più a ruoute anco:rà, dove son: finiti i d~cks~ e stanno ora costruendo cina ;passèg/ giata d':,t!i!falto,è-una distesa di squallide, sabbie di c:o1twsabmò~é, che l'alta marearicopre 1 ,sicché vi son sempre pozze dhtcq;1il'a e'triv@~i tra, qu~Ue sabbie, e Je pietre assumono il colore 'di certi· gioielU egi~i, lapisla,zzuli e verde malachite, e vi· son tratti· borpacefaosi è· ttraMii· d';tiJl c9lor. rosso .. intriso dov~ il piede affonda. A bassa µ;ia!Ì:'ea si il'>UJ@ cosfag,giar fa• riva sulle sab.bie, e, ,a: chinare gli occM, ,si ~b@pr9n:0 Mnchigliette rosee e ·verdi: delicate •come unghie, e Jil!e'.ri ot:tairni, è ,,, . qµa~clil!è ucc~llo morto con le ali tutte,imbiutate d'olio -ve;r(i]Ja,s•ttrc;; . .I.,e sab~Ì!e si stend0no ai piedi di, rupi rosse, -COll ·stacç,fon11t~in cil!ID'a, e qua e li\ sl?,ffaccia qualche vasta villa vittoriana. Certi gfuoriliidi foschia; la nebbia opa'lescente par ve'i.-dol ;i.na, fanto ,4 hutenso n ròseo . àene sabbie e QceJle rupi d'arenaria,. Quando la ì1ìillare~ salse, i!},U!est@ paes1;1,ggio s 1 aninia come per un brivido: s'ode il rumore dèH'àie.gfmai ,,• .dhe fiì'•avanzaflutto. a: flutto ; le éreste branche d~Ite. OJ;l)dine effei!lye-". ·scenti! fanno baUo!I'l~olarele boe ;.appa,io}J!o hàl'ehè dalle ve~e dei eo~(l)~ rugginosò 'cl:eHe :i'oglieli!'lOrte.Allorà liòn. è rarò vedé11é~1eitlì14!Ì: 1i!!@mÌni - · ... ·-· . ' ~allGO. ' ·\,, ,· :.
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