Pègaso - anno IV - n. 2 - febbraio 1932
191 oltre allà rispetta"bilissima coliezione Roscoe ci:m_un Simone Mar– tini che è un. gioiello) figura nientedimeno che il' Sogno di Dante -de1 Rossetti, quello clii.eavete- visto tante volte in cartolina ; ma J~l!lil/fill<'>PPO i colori cli codesta laboriosa pittura han perso spicco, e ·(;)!l'lel cb:erest2lì oggi può sembrare l'opera cincischiata e fl:!,ngosad'un · <liiJiettante·di belle promesse. C'è anche il Trionfo degfl'0.nooeriti , di Holmari Hun.t, d@vele carni paion maioliche del Chini e i colori , d.eÌ paesaggio preparano i fuochi d'artifizio nomelliniani: questo ~uailro fa male àgH occhi. E passo sopra ai leccati pompeianismi -<1!iei · I.eig:htom, eceellénti illustra,Ziioni per_ le strenne dei parruc- -c:hieri. _ - _ ' · • Ma il porto ftuviale è la gloria di Liverpool, quando non è -som– merso in un uniforme grigiore; - cosa che, ahimé, capita troppo . spesso. Al princicpfo del !lecolo scorso, pieno di velieri e meno 11dug- - giato di fNliggine, quando anc6ra rimaneva intorno alla città »hna eor'lillicedi coUinettè, basse ma verdi, d0veva 0ffrir,e, davvero quello , -spettacolo superbo di cui i viaggiatori d!allora ci han trasmesi;;ò il - ricordo. Anc6ra oggi, a certe ore, i,n ce1·tedrcostanze, c'è da rima– nerne incantati. Rammento un giorno di luglio, tre anni fa, che con l'aUà marea aha -fila di outters v,eleggiava pel fiume verso i1 mare e l'Isola élJi Man, pe:ri: la g-ara di mezzanotte~Con quelle vele biancb.e -e i;osso solferino sull'.acqaa tu rchina cupa, in quel giorri_ochiaris, simo~ H porto avev_a un 'aria.di festa da f~r dimenticare molti in– verni. La dttà, per una volta tanto, aveva· abbondonato le grama– glie di lil!eb'bia.; gli edifizi cl' arenaria rosa eran ro~ei davvero, .eosp,iicma tra tutti la Ruova- Catted_rale' sulla s""à a1tura \..e la fila di 1FH!l!~i magaizzini dell' Alber~ Dock, parall~logramnii allineati il). un -fronte;- imitava, in rosso mattone, la monumentalità d'un, tempio :a;ssiro : antichi parapetti d'Emopa, come n,ella poesia del .Rimbaud. I fumàioli dei vapori, vernlciati di rosso, sq_uillavano tra l'azzurr<? qiUl'asifossero di lacca; i gabliliani, perfette spole eandide, si li– Thit'a;v.:alil!o TheH'a;rti2lì eon ql'lieHa1or@in:ca11tata fiis_sità,cò.m~ di pesci, e .U 1@it'@ gridio sgp.igRazzante 11011 stringeva n·-cuore come n.ei giorni <li tempesta. Giornate così son rare, se non in qualcb.e f uella estate, ma anchè d'inverno, e col cielo mezzo çoperto, la. :Mersey sa ti;arre• . bYO!Iil partito d:~lla lll!c,e.Se H sole ·si rifletta qua e là in strisce do- · rate, U :ilh imespinge in qm.elForo qaalcb.e nave a tre alberi o qualche scialli:m.Jj) [Pa, e col eonrtras'to di acque pluin,bee e di acque splendén.ti, ,coi veli de lle nebnie e delle fumate, crea u:no sc~nario d'una pro- – fondità di sogno, sa cavare un diamante da tarnto carbone. Tutta la riva della Mersey, anche a monte del porto, ha un certo :sl'lofascin0 strambo e melanconico. ÌIJ un peccato che il quartiere di DiNg~e sia, ora ti1,1Mo di slwrns, aibitato da p@'[era e Non sempre on.e-· sita ge:nte. Perèb.é se tanto tanto f@'ssepossibile alloggia!le a Graftm1 Street, proprio sopra al tranqùillo Herculaneum Dock, io n0n esi- ·
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