Pègaso - anno IV - n. 2 - febbraio 1932
Larissa ,, 169 glil~ernativi. Era 1ua segreto, ma lo sapevano .tutti. Giuseppe prussò .' tre giorni in prigione e il Pompon rouge venne chiuso. Ma Hiu- ' seppe non voleva darsi per vinto. Aveva ·accumulato grosse somme è le aveva messe al sicuro. Cercò di Larissa. L'aspettò a lungo sulla port~ di casa. Ella ri~'. fiutò dli _vededo. Allora Giu'seppe la inaontrò• a casa di Severina; Io ero stato due volte a. casa di Séverina. Ricordo un dedalo di • . viuzze dietrò la stazionè, e una scala che saliva saliva dopo brevi riposi su. pianerottoli colmi di ,,nevé. L'aria spessa, grassa di car– bone, vibrava al sibilare dei trenì. Qualche voce roca con la cadenza. -Ol'eifeiÌ'rovierie pause approfondite dal èontrastò. · · Le donne semplici come Severina rìvel!l,no la loro vita· con hl f9tografie esposte nella camera da l~tto e nel salotto. Incorniciati .p@mposamente, pensavano. e ridevano Ì\fartini, Sergio,. Sokoloff, Risan e due ufficiali della missione italiana. C'era il ,Samovar che if'ID.iliI!l!ava; piccoli mobili tedeschi lustri, qualc;he quadro di buona fat.tma e due tappeti:magni:lici. Martin.i pagava l'affittò .. Giui;;eppeprese il tè éon le due donne e le portò via in una grossa ·automobile. Dieci marinai ubriachi non :volevano lasciarlll. partire e due si sedettero sulla pedana e due salirono sul cofano: il m/\C– canko ,partì di scatto e li seminò per ia strada_. · n Pomp on rouge si riapd, ma nessuno doveva saperlo. ·Ci fu– l,'Oili l:O tan.te grida, tanta vodilra,·tanto vino del Caucaso. Una ressa che n on si respirava. A una tavola coperta di cibi vividi di CQlori · come fiori, c'erano Wronsky, Severina, Giuseppe e I.arissa. Sokoloff a bibiraccia v!l, gli amici che entravano, prendeva le pellicce delle €l,@illl.ne , att ent9._le c,arezzava e le portava al guardlaroblli. , La:rissa non ballava. Si faceva guar·dare 'da Wronsky un~ livi-. dura sul collo e due nèi sulle spalle. Nessuno.'sarebbe riuscito a in– contrare il su.o sguardo. Portava un vestito che non le conoscevo, di velluto amaranto e oro, di cattivo gusto ch(l pareva comperato rii se-· <;<i>n,da mamo. Ne·soffrivo. Di colpo mi p~reva povera e stan.ca . iD'i.l!tiJiH'Ovvis·o . i gettò ·a ballare furiosamente . . •~Lòpezgiuns(l tardi con Refik e stentò rutrovar posto a un'tavolino malfermo tra -due soldati e un mercante, Cercò gli occb.i d!i Larissa senza ·poterli incontrare. , · Dinanzi a Paco un seno depose un piattino di caviale e disse ato'N!o : -----:-Lo offre la sig:norina. Wronsk-y rideva forte adesso .p,ell'orecchio di Larissa e questa lo ehiamavlli ~avarisch. Gilil.raidi Iion metter più piede-al Pompon rouge cM l'aria v'era €1:ivem~ta !l'edolente d'i rapina e cl.i delitto. I tavarisch contavano s1il!imaFm<:> i denairi. di Giuda. Ma Martini insisté t.almelitte 11uei •~veJò].erdi .ch'io accons~ntii per far p-iacere a Severina. , Siolibtec 9 Gino Bianco
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