Pègaso - anno IV - n. 2 - febbraio 1932
' < ' *** ' occhi ispirati. Semb~a u;n padrone, e un servo sembra Refik eh.e 1o in.segqe affamato. ' ' La'rissa non ha più i.suoi smeraldi. Ha potuto conservar l'all;_– to~obi1e a:lmidahdoloal segretario di una Legazione, ma .iii. raid!i!at@re deve esser seoppiato da,l freddò. Oli amici la accompagnan:o a t.urilio,, tiomiiii ·neri, malvestiti, da,i capelli crespi, che parlano il russo con . l'erre francese. H~ gr.osse perle fa,lse che stonano qui dove ieri si _vedevano le p'iù belle perle d'oriente al collo di giovani don.ne, e oggi ·• sono tutte tielle mani sudice d'ei mercanti: carnali pesanti lucide, · fu.ce rappresa di notti Manche. Larissa sorride sempre· e l'l!eHeTuraic– da di Pac.o è feìice. Una sera; Paco entra al Pompon -rouge con Martini, anc6ra fort-n.:;· nato ma trepidante al pensiero di buttar via il danaro vinto. E ri 7 sponde a Larissa a scatti, quasi rabbioso, tutto p.reso tra desiderio e tiJi).110:r.e,' Larissa racconta, si china verso -di lui, ride.falso. Seve– rina mi dice : - Vorrei ritJscisse,, ma è fatica .sprecata. _:__ Io perdo la testa, le urlo che non credo, che non è possibile ed ella mi ascolta· sbigottita con gli ·occhi spalancati, senza respiro, balbetta : -:'---Amo tanto Larissa. Paco parla come se Larissa sia lontana' dim:en~ieata, nion n eibie lo, tocca. · -- El Gallito è il torero per eccellenza, el d,iestro, _nessuno lo ha mai superato nello .stile. .iMa prefe;risco Belm0rite. Rischia la vita 0gni giorno. Tutto il suo gioco è. nel semplice spostamento del bùsto. Il toro,arriva di galoppo, egli l'aspetta fermo: un tocco di m;nleta,, i111a;vca il dorso,. cdntrae il ventre, il toro lo .sfiora,.è passato. Brruvjdo. È stato ferito non so più quante volte. Fernando ,Mufioz_che ha 1a più grande ganaderia di Castiglia lo ~egue da un anno sicuro di as!iìistere·a un d'ramma. - · · · Si slancia nel mezzo della sala col tovagliolo spi@gato~e lo ma- · n<;>vra ,come una c-appa,;·. - Risan.-dice: --Neanch'io abbandone;rò mai Paco per non perdere: il dramma. --La sua voce di ventriloquo fischia tra i denti giaini. - Nessuno. sorride. Sorride soltanto Larissa, per amoil'e, e le cigJ:i,a le battono forte, ma subito il viso si 'rinchiude I).elle linee sic'!'lrit · deilla bellezza. Il collo nudo è più puro. · · · Non ho mai :v~stoLari~sa alla luce del giorno. Non so immagi– mJtre come en~ sia in un vestito pèsante coi capelli chiusi Nel be:r– ret.to di pelliccia. Non so immaginare qù.ali-riflessi abbiano i suoi oc chi e il suo viso nel chiaror~ grigio della neve spoFca. . -Amò tanto Larissa, - dice Severina;. · ' ' ' • Ai primi di novembre, al Pompon. rouge accade uno searl'.l:dal@. 1:/alcool veniva tutto da cantine dell'aristocrazia• Iion ane6ra sco- - - J.!)~tte, o da diplomatici che avevar.].o sfruttato senza scrupoli i linmni. ' ', ' . \·•· i 1-'f. l - 8iblio!eca ~GinpBianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy