Pègaso - anno IV - n. 2 - febbraio 1932

,',~ \. Larùssa ~ • I €aiòlelirzasitessa d~Ua mtrsfoa, la musica st,essa le ·muoveva con. gra– J;ia e fu:sione perfette. Il busto ed il viso non sentivano la musiea. Il ih>~sto sembrava t>diare B còntatto necessario d'el compagno e ritrar– sen.è,, il viso· era immobile se:nza. un'ombra, senza una piega di disg~sto o di gioia pur sotto la luce cruda. Pareva di marmo greco. •· Refik diceva : -___: Prendila. Ma è morta. A me. non interessa. (}he farne di una donna così alta e cosi m3!gra ? Quelle gambe con– ., tinu eFanno a ballare nel letto. Coraggio. Lopez da tre ,giorni è l'am :am.te d!ella contessTh Kerdoff, le ha_d!ato trentamila rubli e nè. ha perdut i iersera :nòvantamila ·a << chemin de {er )). Oentoyenti– m:Ha. E '~oifil: ha cb:e il suo stipendio .. Vincerà auc6ra, sta bene. Pa- gherà· i debiti: Pagherà, ·pagherà .. ·. · - Clii.ipagh~;rà ? , - : · -i Del resto. il danaro· non ha più importanza o -v-alore. Da sfamaiJ.illenon mangio e sto bene. Viv~rè costa ·troppQ, meglio 1a 0 sciarsi.vivere. Paco mi offrirà la cena, E. allora? Ohi ha, spenda. Martihi ha vi11to somme pàzze. ,Benone, ma tesaurizza. Che. vale il ' danlilJrOoggi-? Dove metterlo? Mandarlo a•,Stoccolma col corrière. Pericoloso. Buoni. pranzi e donne grasse. Insciallà. - Vedete, eravamo, amici:_ nell'agosto del '15 divenimmo uffi– cialmente nemìci. Ma non lo siamo. Tanfo di cadavere, principesse 'tra b~sca;zzieri, dipfomàtici che trafficano. La lebbra morale prende tutti senza rimedio. Cosa conta più l'amicizia politica o la guerra?, iL'Yomo più ,onesto e più puro tentenna. Miseria morale e fisica. Guardatì intorno. C'è qui accanto Verikme che fu mio collega ,a Berlino nel '.13'., Era 'amico di .Osman Nizami Pascià che gli man-_ dava il yohourt ogni mattina. Aveva cavç1,lli magnifi.ct , una .mo– glie mei'avig,liosa. Bisognava vederla nel suo costume di corte, azzurro e argento. Ed era snòb sino all;inverosimile. Disprezzava i coHeglai cib:e n0n avevano un titolo. Oggi fa schifo: Guardalo,, 1liPOrcocon -q.ncolletto di_dieci giorn.i. Rnba e denunzia;· mette. il ~oltello'in bocça è sputa per terra. È passato ai_rossi. Evolu.zieme p(i)1J:1tica? No; no. La sola ragione è• che la moglie lò piantò per il Granduca Oìrillo. Si è buttato nella, rivoluzione come si sarebbe fu1ttttatò sttt se1eiafo da un quh1to piano. - Che cosa contano ·gloria rioni.e ricchezze quando si ha fame? Q'l]amdo si pada di pane. e di eàrne fo conserva, come nn tempo si ,parlava di quadri d'autore? Godo nel sorprendere come i vostri seQtirii,i ,en.ti di base si pieghino, si deformirn>, divengano corruttibili ~ome H cavi ale. Faccio scommessa con me stesso sui giorni della res~steNza. Giorni, credimi. La virtl), cos'è la virtù ? Oggi sull'orlo -dell'abisso con.ta un pezzo· di pane, un bicchie:ré di vodka, il gioco e utrn:apre sa dli h ascisch. Virtù, povera vostra virtù. Ohe importa a ;i!li!lil.a donma di darsi? Questione di vincere un attimo di disgusto. : 81blioteca Gino .{3ianco-

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