Pègaso - anno IV - n. 2 - febbraio 1932
Larissa :rns· francese ,e la Smol:nova : era infreddatl'l, e stonava .. Sono fuggita mezz'ora fa ~ il suonatore di fisarmonica mi correva dietro giù per ie scale elre se:nto ancora il tonfo d'ei suoi stivali sul ~armo. Sono tanto pallida'. •- M oi je p.réfère jouer avec une petite cave.· C0me tutti i giocatori, contavano tutti nella lingua materna / perdite e vincite e ne Ysciva un gorgoglìo besti~le di· suoni. O:he peste, qÙ,esto fumo fred~o di sigarette. , . . ,· . Dico a Larissa che prima di conoscerla l'avevo veduta tre volte. al teatro e che mentre guardavo i suoi occhi, i miei vicini parlavano dei s~oti sme:ç11,ldi. ' · Disattenta chiede : - Ohe ora è ? - Risan -mi prend,e sotto il braccio e Refiik tira per la mariica Martini, che _piega i biglietti in qwattro a uno a uno, e poi tira fuori la tabacchièra ·d'or'o e, men-: talmente_ continua a contare. · - Le :liìnestre si fanno di cenere come Faria e la neve.- Rifiuto di ascoltare la storia di Lari_ssa che Refik racconta con ·partieolari ripignanti sui suoi vizi, sui suoi smeraldi. FQrtunato Loi(i)ez,disgraziata Làdssa. Larissa divenne per me, d!a quella sera, ~a donna russa dei ro– manzi letti a vèlilt'anni. Incarnò le tr~sparenze dell'inverno e fu una cosa sola con le ferite del freddo, con l'ebrietà dellé notti gravi, col sonno che seguiva angoscioso. Essere amico di Larissa. Non le chiesi mai nulla perché il suo amore per Paco l'allontanava da me per sempre, come un difetto fistioo insopportabile, come una malattia. ~ope~ appariva con lei. negli alberghi e nei ristoranti e ogrìi 'sera ballava un solo tango con le.i al Pompop rouge. - Ql!l.eglismeraldi era:no veri. Scommetto ehe le vesti le. arriva– vano da Parigi col' corriere diplomatico. Larissa sorrideva a tutti, 1rnfanti1<il, COirtese. Quando Pàc0 usciva per la partita grossa i~na J])msca, 'l'à circo1ilcda;va:aò assetati qnelli che si vantavano Sl,101' amici. · ,_,gli altri uomini aspettavano l'alba per vederla ttscire. La defi- llÌivano: demi ca;stor, usaita da· u:na guarnigione o da- un palèosce– Nieo di provincia, divorziata tre volte, donna dli urio e di tutti. Ana– lizzavano i suoi gioielli e la. sua automobilé, contavano il denaro eh~ colava dalle sue man~ senza ra_ppreIJ.dersi mai. Refik è davvero 'troppo grasso maJg-rado il digiuno. ·Amorale e pigi!@aspetta nell'angolo del cabaret ehi porti alla sua tavofa una doml'a e offra da bere. \Refik vuole ch'io sappia ad ogni costo che Laris~B(ha àvillto la sua, colossale fortuna da Sokoloff il ql!,ale prima di partire peillfrc:;>nte le affidò tutto il su9. - Vedi, il problema è , ~ 1 tl'ltto {)Ui.La rivoluzione rip(')rterà Sokoloff a galla vivo o cadavere. · · · Bianco.
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