Pègaso - anno IV - n. 2 - febbraio 1932

lÌ, FR.À.OCHI.A.; Gente e 'Scene , di campagna ' • . aJi)ipilofondiredu.nque il giudizio. Ed. ,è ovvio che questo tono fiabesco.non, ba akun p,iimto di ,con.tatto con una ma;teria più p'l".op·riamenteda fiaba; l!in Permu.lt, ù.n.An,dersen., e ~anto ·meRo i nomi d'un Basile o d'un Im~ :fuda:nì{d'elI'Imbriaini narratore di certe storie e fiabe popolari risentite, . retterariamente, da uno -sipitFtij;o d'umorista e satirico, non di rado acre e ,Si)l)'reZZ8i).!).te) l'a:i;te df Fracchia.non li suggeri&:~ neanche alla· lontal!l.à. " Ph1ttosto, ,si p,uò ta,lora ~nsare a un De ..Coster, ma senza; quel tono leggendario che _nel capolavoro di questo fiammingo a. volte traS;figura persone e.avvenimenti: A De Ooster si ,pensa in quei p,p:nti ove u.n .rea.: , . lÌ!s:mominuto-ma avvolto da una sortà d'aloue si ,esercita SilU< interni >l, e descrive ·figure e cose quasi puntualmente, con ,quell'arte d'ingrani:we in lilDtes,s111fo pittori<?ioelab@rato e sensibi1e'ogni particolare, pe,rò'seBza che lilno pY-evaJ.ga· s,uJl'altro, e faccia ,spicco, dominando il qNadFo, la scena, . l'ambienté. Qualcosa di fiamm,ingo, specie in Angelq,, nell'arte di Frac- 'cim}ac'è; ma c'~ a,· l!l!J. tempo !l,nche il gusto .del pittoresco. E Il!O'lJ, per . n-qlla egli tradusse l'Ulenspiegel e Paolo e Virginia) che. esce, n~Ha col,. -· lezion:e romfl,ntica ìnondadoriana, prop,rio in _.questi giorni. Ma anche il pitto;resco di .Fraccb.ia è diverso da quello di De .Sain.t:-Pierre: il suo ·è l!ln. pittorésco smorzato, tendente a imp:ùrti grigi; sènia alcun colore com– p-lementare. E n on che quello dell'utcwista settecentesco fosse_Jln .pitto– 'lrescosquillalil.te , corne ne ha talvolta il p-rincipe -dei romantici francesd, dieo Victor Hug o. 'Ma 1 , sebbene La stellà del nord -s'inizi con una de– scrizione che ha Paria e il gust_od'una ,sta-mpa,-,d'una veduta, come Paolo ~ V,i,,r,ginia, e il n(')strn scrittore senti,sse nelle ,p,agine descrittive del :firan-– eese qu.alcosa d'affine al s.110 gu.sto, non è difficile notare tra i dl!le una, differenza, a, parte ogni altra C(:)sa, p-roprio nel modo di stendere i colori, di alilimare 131 sce:na, di far viver.e le figure. In Fracchia nulla d'ingenuo, d'tmp!l'ovviso, e direi di « geogràfko »: dove anzi il francese determine-• rebbe, egli· sfuma, gradua le ~inte; la descrizione che per il p,rimo è i;al– v;0l;tiapl!l,il'adescrizi(:)De, piaicere di ambientazione. locale, per Fracc:llia è sempr,e e anz,itutto ·stato d'animo. Osservate c,ome, .fin dall'inizio, il - francese, ci tiene a fissar bene nell~ memoria ò.el lettore i lu.oghi, ognuno: ·coi[Sl!l;O n.ome, q_u,asi come in una relazione da :geog rafo; Fracchia Domil !l.at . it paese C(i)1ta,··.s0la, iniziale, non dà ragguagli esterni e oggettivi di :Sor ta.– su. questo ;paese che e _aì c-èntro, lin centro poetico, dell'ultimo sU:olibro. Con1e, ([e:l resto, avvie)!le in Ang.ela f nella Htel{a., ,Qual'~ la città. di. · Angela, fa rad!!, ,e H paesaggio della Stella ? Vivono ,nella no·s,tra memo- ria; son0 reàltà e sogno-a u.n-tempo, un paese idea,le. Eppure egli l'ha ci;>stru.,itocona· realtà; àiozi se si potesse falle 1m. . ~ e0mro.1T@, ~i vedrebbe ehe non c'è forse parti,colare p.oetico•èhe non poggi su ma partic0lare realistl:co, tono di paesaggio che non abbià il proprio, r~seontro in ,un t?i1emeD;fa reale, obiettiv0. ,Egli' aveva ,qNesta :fi~o1tà, fa ... coltà di poeta: ·servirsi della realtà,. òsservats1, punto per ,punto, e po,r- tarla ,subito a vivere in un'atmosfera non più reale, in un clima ove Ogilli c0ntorn.o m:umava; ogni asprezza ~tilevigava leggermente, o,gni co- fone, ifi)erwirtù di q'llel gioco d'impasti che gli eFà p,roprio, quasi lievi- tando in queU'ruria, perdèva la sua crudità, s'intonav~ in un'effus-a 'vi– lb!Fazi(i)ne uniforme, :faeeva, tono, çome die.onò i pitfori. ·Il s:uo fìabesico· nrusce à!~n(i}u.e n(i)nin 1m ,cielo iperuranio, ~istaoc:1<to,per .un ·pur0 gioco-._

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