Pègaso - anno IV - n. 2 - febbraio 1932
• 1 ·, I A.. ~ùS.A.TTr, ll pane segreto Sono frèquenti nel Musatti questo impietramento doloro-so e il. ma– schio tedio. Spesso tra gli uomini egli si ~nte d'un'altra specie;· s'in– duFa, in lai la trtstezza e quaisi 1.m'incomunicabilità ebraica: ' . ' Nè forse io vedrò sorgere la spica del ·mio ~rofondo c1rnre, a çui fu impost@ . po,rtar sementa seRza ft)l-tto, antica. (Dove l'ultimo v,er-so à forse più grande · del poeta .... ) ; ma è _ pP@pr:i!o' da questo sapore cinerario che sorgono poi i fiori più certi deMa poesia del Musatti. Spesso gracili e co:me intagliati in un vétro, di nett0 ~rtefo.· Il lettore sèelga in Amo.rosa, in Ep:isodfi, in Lare. È qui che il poeta cerca di .affezionarsi alla vita e cànta le çose più vicine: epigràru~i d'Antologia, .strofe ·d'amore (.... povero, povero ·me.... ), canzonette sul gusto di un nuovo settecento (~i pensa, anche a Saba). Fioritura fragile, ma:_ fa.tta più lucente d~ quell'ombra che le sta presso. · · A volte, iIJ.versi di disegno certo, il Musatti sa chiudere- sfmnat.l'l'ré, levità rare .. Presso una dormiente : , ' . · , · . Passo con liev:e piede · v'icino. al tuo sqgno .... Cosà divina sei _. tu, cosi lieve,- sospesa alla qu,ieta tenebra con l'alito. )fa, è raro che le poesie del Musatti, e anche le migliori, non diano alla :fineimpr(\ssione di ,di-segnìcon poco colore, di corpi troppo esangui; poesie depauperate, in u:g.'intelligenza troppo ;attenta, - .Di un certo impeto scarno e senza peso non va forse immune 11H~p~ _ pure 141:1:esta poesia d'altronde a~_sai bella, A Vivjen: Chi nel vento delle tempeste ha sparso i tuoi riccioli biondi scloglieRdoti 'il n_astro c~leste ? Addentrata sei nei profondi dell'anima : fra le radici ' -del vivere, al nodo dei mondi;c ·con ~iccoli piedi felici,( t'aggiri; e di- là, in un sorriso, · lè cose terribili dici. Chi -agli occhi tuoi ceruli il- viso mostr0 di -Medusa ? Ohi chiama, piànge, urla ,dal tuo ~aradiso ? · Oh,· tutta .la vita proelamà sé, Rell'inconsapevolezza del cuore tuo piccol@, e t 0 'ama e t'odia, lei grande, e 'ti spezza ' la voce, a cantarla a cantarla .... Tu, ;Infanzia, tu, Manùna, carezzala, ta che noB s'ascolti se pal'la. ' t ·. Indimentica;bile, 9.uesta piccola m~ckera tragica ·commista, -d'orrore ~ di grazia. - . ' · · Pnmw P ANCRAzr. ,. a'Gino Bi.ah'co
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