Pègaso - anno IV - n. 2 - febbraio 1932
• I 244 L. ];> ARETI, Il mondo classi,co: storia, pensiero ed art.e le intenzi.oni. Tutto il resto importava, poco, ma della guetrà del Pe– loponneso e della spedizione di Alessandro bisognava sapere le vicende anno per anno e di quell'ultima anche, direi, mese per mese (per la prima è difficile, perché Tucidide, che è quasi la fonte unica, non dice i mesi). E qu.est'esigenza (e rispettivamente non-~sigenza) era confessait~ candidamente dal professore: a dire il perché, non ci •sar~bbe :forse 11\HIJJJ riuscito m'a egli per sua fortuna non era /di quélli che chiedono conto, a .se-st;ssi delloro operare e del loro insegnamento. Egli seguiva tlna. tradizione; e questo a lui bastava. · Ben altrimenti la storia greca si potrebbe esporre, ,se si trasportasse . in' liceo: come già ora professori più assennati chiedono (e sempre pià chiede ranno). agli esami di maturità piuttosto lo svolgimento dei Co– mu.ni, i lineamenti più spiccati del concetto e ideale di Roma uel Mé– dioevo e nel Rinascimento, le caratteristiche princip_ali .della Riforma e t\ella Controriforma, che non le vicende dei vari Ottoni e dei var;iE,J\1- richi imperatori (ed esemplari per assennatezza sono per questo rispetto'· gli ultimi programmi, 5 novembre 1930, di storia per la mattlrità), così,' se un giornò la storia antica si insegnerà al lic~p, uno potrà, per esem– pio, trattenersi meno suI p\'lriodo attico e fermarsi più su quello_ ellen.i-' stico; mostrare quanto di ellenistico vi è nelle istituzioni dell'Imper? Romano, le sole che abbiano avuto influsso diretto sul nostro Medioevo. La storia non è per i bambini ; ma ragazzi di lice<;> sono già uomini Q quasi: tra gli ultimi anni di ginnasio e il, primo di. liceo cade di reg?la l'avvenimento più importante della vita umana, la pubertà. Mi sbaglio, o da noi si tende tro,ppo a trattare il bambino della scuola media· in– feriore da uomo, il giovane della scuola media, superiore da ragazzo ? A qtlesto pericolo io ho già accennato nei miei Paradossi dtj,dattici., ma bisognerebbe una volta ragionarne più distesamente. ·Dunqùe, io non avrei nulla in contrario a trasportare fa. storia gwecà in liceo, a concentrare nel lioeo tutto l'insegnamento della storia, russe– gnando l'apprendimento delle lingue a un'età più tenera,, ch>f à man.dare meccanicamente a memoria ha più facilità e non sente anc6ra ·questo lavoro quale una mortificazione dello spirito. Ma, fìnch{l non ci si decideirà a una riforma radicale, bisognerà contentarsi di espedienti; e non ne saprei escogitare ùno migliore -di quello ideato, e per buona ·parte anche attùato, dal ParetL Il giovane che studia questo libro·, ca; - pirà la, ;storia della letteratura greca molto meglio che non potrehoe riuscirvi con i soliti manuali, perché la vedrà inquadrata nella storiai politica, nella civiltà. . ·Molto mi p3:re da l?dare anche nei. 'particolari:, i quali tililttavìa; im~, ,p(i)rtano :m~iaom un hbro che, oome, si può 'prevedere sin d' oi'a. sairà ~fatto_ qua~ d'a1;1no in ànlio. nelle .iiuove· edi z~oni c°:llf?'rme ai ~u,gge– r1meBt;i dell es~rienza,. Cosi s1 deve approva,re mco:adizron.atame !l!lte che ' larga Iiàrte •sia fatta. qui all'ellenismo: forsè per la prima v 0lta in un'operetta scolastica è messo nel gjusto rilievo quel -:sincretisn10 re– li,gioso, <Jl'lell'orienta1izzarsi della religione che spiaaò la via alla dif-, fasione del cristianesimo; forse per la prirna volta in, un manU:alett(i) di tal fatta non- ~i tace del fiorir delle scie~ze naturali in qtlesto periodo, che esse caratterizzan.o, secendo me, ~meglio che certa « leziosità alessan.- , ' . . ,, . · . li(:)t~ca ·Ginç> ~ìaflco 'I ',.,.
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