Pègaso - anno IV - n. 2 - febbraio 1932
' N. >~OMMASEO, Venezia négli anni J848' e 184:9 243 riesca neaneh-e hì 1uesto .scritt@ a; fonderè le ·sue polied;ich~ qurulità dì · •s,c,rittoYe-neltuttò estetico delle opere grandi;. e tuttavia esso s'aIDnun– cia; tra i su0i più perfetti e tra i più vigorosi della prns,a italian:a. · DOMENICO GUERRI; l,m~] P A:Rl©TI, 1z' mo1ido classioo: storia, pensw:ro ed arte : L Il mondo · greco. Sommario di let.teratur_agreca con noziorui'di storia e ~i storia dell'arte. - Le Monnier, Fire.nze, 1931. L. 14. f ·• Il contenuto corrisp.onde bene al titolo generale dell'opera e al titolo patrticofa,re del primo volup;ie, non corrisponde nient'affatto al s.ottotitolo , d:i qiil~sitt,o.<J;J 1ibr.o I!lQ!ll è un somÌna'l'io di ietteratura, ma un, soIJilNi1ario di ., , s,oe;,ri;a deUà cultma greca. Iii ogmm a delle cinque parti la $:!;orla della po'1itiea, e della cultura va innànzi; chiu.de la trattaziQn'e la 'st0ria• del, l"a,rte; la storia letteraria sta in me zw, e n op. ~ detto C'he in ogni parte· preponderi ,si,a pur soltan to spazialmente. È giusto sia coSiÌ: quando la ]~gge è ass,lilr~a., è ,aòv.er@ so., se non si' p11òvincere '.assalendÒla di fronte,. . ., . ceF,eàiredi aggirarla; : que s>toha fatto ·il 'Pareti. Con.forme a una tradizione· c~e ai miei tempi, 'treNtadue anni fa, doveva già essere vecchia, la s:toda gr-eca .si dovreboe insegNare (con· l'oi:,:ienta,le !) ai ragazzi di quattordid. · a,nni, conte,rnpora:neamente agli èlementi della lingua:, alfabeto, a,ccenti 0-– ~iriti, decliNazione e coniugazione debole. I;n quinta poi si studiava·e si stiitdia storia ronwanà. Cosi avviene· che, quando il ragazze> di liceo do-. YFelbìbe iliiilparare ,storia della lette11atura greca, la sto1!ia politica, l'b.a1· bel['e ciimentìeata; ma professori .e, sinora; manuali seguitano a « pre– supporla >i. Il Pareti, che, uom.o di dottrina, aura la verità, più di ogni altra cosa, ha; voluto Ìevar di mezzo questa menzogna convenzionale·, anche a costo di dire ulil'ines,attezza., che non è anc6ra una bugia, riel sottotit@J:o, pe;rché presidi e professori non ·abbia,.no a levare in su le e~glwa,y;ed.e:ndòSipro1porre 11,nrn:anualè 'di C? :ntenu.to ben, più ampio clwe rnol!l richied,erehbero e consen.-tirebbero i progr ammi. . · · . Il Pa;reti, dunque, si rifà a narrare la stoda della nazione· greca/ e - della sua civiltà, -i1r1sereDdo il). questa la storia letteraria. La narra come si vu<'ii co:a ragazzi che sono•·già quasi giov-anotti e con tempo .molto ri– s,tr~tto, sf:r-ol!ld'amdo di m@lti :nomi e descrrzioni 'di battaglie, di molti ilit@W di r,e é <londott:ieri e sip(icie d( molte ùate il;raceonto· delle vieena:e· p@illi!ticJ~e. Ancb:e qvesto era nfìèessàrio per niolte ragioni: la « storia l>· ellÌn l'andar del tempo va sempr,e più allung,andosi, e specie gl! ultiµii anni, con 13:guerra mondiale, e in Italia l'avvento del regi.me fascista, l'hal'Ji:nOalilrnentata, cli mole b~enpiù quam ·pro rata p arte. Un rimedio~ ormai ci virnle; e noR importerà IDolto se i raga~,zi alla maturità non sa:p[l!)iano ipti:à ripetere la li:sta deg1'imperatori salii 0 i nomi d'epe bat– trugtie deHa Guerra d~i Trent'a:nni. Ma d'a,ltra parte, ragazzi di quart~ giim:asia1e R@npossono imparare della storia greca (oltre gli aneddoti in i,stile di Plutarco o, molto peggio, di Col'llelio) molto più che, ap– ;punt@, :nomi di pei'sonaggi ·e di battaglie, doè- quel che non' c'è bisogno , <ii'h1:rende11e. Io mi ricordo ancora bène corp.e si studiè 'noi storia gr-eca iÌ!lil <quie~ia c]asse.,· ·sfa pure con µn prof essore che di bl!l@noa:veva, s@l0 lioteeaGino Stanco,, il
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