Pègaso - anno IV - n. 2 - febbraio 1932

. :',', Pio rx· è Carlo Alberto e il Durand0 e il Pa1eocrupa, ~ il, ÒavedwU!31, c0,n l'altra.'foUa.d~i pTÒsce~iò e delle qui~te, e i preg:i e i dis[)mgi che De':lla il 'fomnrn,seo '; chi più di tutti c'inteJ.'leflsa è lui/ la siliia prep0,te:mte per– sonalità, eon la quale si leva sopi"a ùomini e avvenimenti, e fa de:J:facro– nac~ un'opera d'àrte e d'educazione naziona,le ed umana. · . : ~ ,· . ,ci Quanto alla dicitura)), cihe signifie,a tutta la ,f,:,,rma, dicb.1:ruro, ·egli ' stesso che que,sto volume « è dei più corretti)) fra i deittati da 11'li.Qttel~e ~1'lequ.alità energicàe di stile lettera,rio (il manzonismo l!!Ons1ffiJor<} J@ scrittore .dalmata, ~l\e non aveva scorno a professarsi « letterato>> col grauàe lombardo), quella su.a· prosa vigorosamente individualé, meUe .. . belle form~ della tradizione Illigliore; quella s1'la lingua cilassica e. t0~ ' I • • sca"na, e il periodo ampio con le clausol!l nobili &piccapo ~. rilevam@ i~ ,ogni pagina; né in tanta orgànica sostenutezza: ston.ano di molto a,gh oré,cchi esereitati' quafohe làtinismo un po' cruqo (« minacciando i,ll'll:i-, naci )) , « len:tissima torpedine )) , o le -implicite a mo,do di ablativo aisso– luto, o le studiate eleganze del Tre e de~ CinquieceNto. Ma sia inteso che. il pregio Jneramente formale ,è il meno ..che coii!t~ in queste pagine : per'ché il Tomma.seo e,ra ben.sì , p~r il gusto, ,l!ln. fot– terat9, ma era,.un '-qomo, non. un ~:rcade .né un ·retore. Ricclrnzza di seli!,– tepzé di grande esperienza e sintesi ,di nù,~ditazione; oS)Servazion.is:el!iiette,• perché dirette; larghezza: di vedute; profondità dì ~entir:e ;.ard:o;r~ di ben:e. È. tutto petl;siero, anche quando ritrae e raooonta.. ·Mai, l!l.nD,ome I!làd@, tra i tanti che ricorrono: ciase-lùt personaiggio è un· ritratto, 31ncb.e ·se , in poche linee sbozza'to; e il ritratto un brano di· vita e un'am:mo:ni– z.ione. Ne ricorrono, anche di oocasionali, ,.a centinaia.· Eooo il,0:1,rdinal Patriarca ,èhe, cedendo ai Civici e al popolo,'. slaffaccia in Sai). Marco la sera del 23 marzo a booedire le bandiere tricolori « .... buo:ri retom e bu.on parroco di campagna, di qTie' preti che ann.usanw,la vittòria @ 1'a · morte, e benedicono a fiuto, di gue' pastori ché dà:nino ·per le p:ecoTeUe, invooe deil sangue, acqUà santa, ma anche"questa con le debite pFecaw~ zioni >> · (p. 81). L'individuo è -~rvito, _co'-suoi simili; e ne balza u1i1''a;sip;i-· raz,it?ne ben migliore'. Si v~dari quivi, q1'lasi ill gruppo, il Pod.e~.à eomte : Gi0van.ni CoITer, e il Palffy e lo Ziclty: ritratti che son ,mezze .caricatlilr:e ; , dis.e.gRate tutt'altro ·che, pel p'uro gusto -dello sb~rleffo. Così dei fatti; m.ai c·roua,c'.1ipura: qualche 'idea ·sempre li_ d:~min,a,.o ;q.~emerge; e,-ba;' narrazione.ora si leva'oo òon l'energia e la èhia~ezza del dTammra ~Qiire· do,v.erifà il dialogo nel quale l'avvocato Francesco Avésani, C@'l!l:'.al'rui~ ,e oocoiì!gimento italiano, mette in scacco gl'impamriti gòveriniamti aìù, ·· . stri~i ,e ot~ien.e da loro, la liber~ion~ « efi'ettiva e _ 1egalre », di 'Vem.ezia, . e ~~ tutto d Ve~et0 ·(pp. · 80~91); ora .assume. la s0lem.nità d;elle ·:g;r.aDdii' ,, . pag;rne cl.ella stor1a 1 come sul-principiò del liliH'o che celemm ,ila, :nof:lHtài, · deUe've.J!):ete tradizioni. · '' ' · · - Semp;r~ ehe- tocchi del ·« santo. nome)) ,della su:a Y.el) lezia e del dlii– ritto «ltell'Italia ~ riso~g~e, il Tommaseo ha l'~imo ve:rameJ!l:té eo-m– _m@sso; e sa esaJtarsi,sin:? alla: lirica di fronte ai' gene:u~,si ed '31i .p~06li; f::, l!lD, ca,nto queiJo ch'egli dedica -a-1drappe\}o dei dugelllito Ba,nd.iffna, e .tt, ~ro; ~M;. c~n -gli .studenti_ cl.i·To~ca1!a:·.a'°.'M-rta;ton<1, fy:rÒn ,«' là 'iarte _ . p4_t1 f~a~~amte ed: ~terea )> q.1 quell'1tahea rn,1mavera. ~< :Se ~on. che :pitì m1rab1h m: qu001t,o, ehe non preparati dru-1 conmhe eo:m,sorzio ,e rii.aar<ire;n,ti ~ ' . '" ,p ' -, :I 1

RkJQdWJsaXNoZXIy