Pègaso - anno IV - n. 2 - febbraio 1932

,'I. 238 N. '.FoMl\USEo, Venezia negli anni 1848 e 1/849 l'avrebbe .dettata addirittura,): 100, in un certo s·enso tutte le opère, comprese quelle più celebri, sono occasi onali, cioè ispirate a un. parti– cola,re stato dell'animo. Quel che con.ta, è chè poi l'animo vi sia preso \. . ) tutto, com'è_di ·qu.esta. · - · · . È più vero, e costituiisce un datò psicologico più reale, que] tempel"ID· mento scontroso aspro, e senza, saperselo, maligno. Il 'l'ommase@ JJ1:0ilil! •imparò'•mai che 'ie parole li.anno u.n suono diverso nella bocca di cb.i te·· dice e nell'orecchio di chi le ascolta; ,e ·specialmente se en.travan@ in giuoco la sua religione, la sua repubblica, la sua democrazia, -percoteva · senza discrezione negli sterpi eretici e diventava, largo a ~b.iunque ùi · brutte parole.,.e volgari. La bonomia manzoniana, quella larghezza di cuore a mente ferma nei giudicare i propri simili e i ca-si comuni,· non fu certo su.a. -· . Ma quesite:sono tàre risapute che bisogna, saper fare, e n-011, danno affatto la, lisòri.omfa all'opera. La quale, a coglierla ne' su,oi tmtti più forti e più €iSsenziali, si presenta, e si colora come un dramma. Da,ll'un; lato ciò che fu, dall'altro ciò che avrebbe dovuto esse11e; U la sto;riiàirn~l suo misto di bene e-di male, di lodi e di biasimi; qui: l'idea tutta p,u;ra,. E sie,come quella storia'la guidò o la impe-rsonò il ,Manin, cosi ·era ine- . vita.bile ch'egli del dram!lla• divenisse il protagonista; e antagonista lo stesso Tomma~o,. qualche volta la pensonà, sempre il giudizio. . Si sa che i due uomini erano molto -diversi : intuitivo e pratico,. il primo, critico e speculativo l'altro; e •s'indovina :s.ubito che col .Torn, · maseo la collaborazione veramente piena, ìntiI11,a, ·non era possibile. Dei due, che insieme avevan patito prigionia i-n seguito a qùèll'azione e· pro– paganda di « resistenza legale>>, della quale il, merito. è oerto del 'T'om– ma,seo prima e più di tutti, la rivoluzione sèrhava il posto di co,:mando · al Manin, per tante ragioni, CO!Jlpresa quella del n.ome, t< provvidenzi:al- . mente sto,ric,o>>.Non pòteva darlo al Tommaseo, non foss'altro peF011é egli la sèonsigliò, giudicandola prematura, e per conseguenza destinata . a fallire, con nuova giunta di· umJ.lia,zioni e di dolor'i. · « Ma c'è pericolo e ci sto )) 1 dichiarò al Manin; e tenne fede _·sino all'ultimo; e fu il più tenace a caldeggiare la resistenza ad oltran,za e . il più pr0nto a svergogna re i J;'ic reduti i e f'li maniènne q_el poco ~sùo, e altri. sovvenne, facendo ,figura.re il Governo;_ e a;mba,sciatore a Parigi mangiò mele crude· per cola-.zfonè, ÌI:a-scondendo le buoée ai came,rièri dell'albergo; e ci rjmise mezza là vista; e. tuttavia rifiutò dal Corruii:m:e il viatico.,dell'esilio. Non c'è neanche da pensare che la &ua fo-sse invidla o ambizio:tie; fl'SSunserealmente la sua parte rappresentativ;1, come « ffilP· plizio e gastigo >>(p. 171), amò santamente il sacrificio e gli! ~o~e ha- .con.trn. Ma a ,suo modo, con'. ostinate r·esistenze, rfin..d~He ,:mji)s;se. · : · ~ · Chia,rMì!l,e.ntela-scia intendere di aver com]1)'tesoche il Manm,- cb.iiai– ,ma1i1dofo a coHa,borare, con le altre- opportmiità rnir~va a duè ·geojp•ì immedia,ti :, che lo. aiutasse a trarsi 'onorevolmente d'irnpaceio n.eUa proposta, da farsi del capo della, Repubblica, del resto ta:nto ragi~n,eio:le quanto Beç\ess:aria; e il Tommaseo _lo la,sciò in ass<:>, skché-dovette pro ..: _porsi da sé nella piazza; - e che il prestigio del suo :i;tO:!)le aervisse_-ad attrarre nell'orbita. della rivoluzione vén:eta la Dalmazia· e il To:m.maseò ' s'adf}prò ~e:l contrario. Quand'egìi, facen.tlo l'éSa,ìne- degli err9ri (ita i:;é •. I ~ ' •• ~ '.Y ,-. ' " '. ~ •._' ~ ~ - ino, Stanco ': •• < ~ • .,,

RkJQdWJsaXNoZXIy