Pègaso - anno IV - n. 2 - febbraio 1932
J - La casa di, (:Joidon.i cai:mtp(i), fft'e;ntroU:na-calle, su e giù ·per un. altr(i) ponte, dentro ,un'aÌtra calle ..;. Buio westii> dovunque, rotto .so,ltanto da gua:lche lumino di ca- , [Ii>,Ìiteil.1(i); nel silenZ:io prof<;>ilild(i), il richiamo lont3:no,della gu.ida notturlil.a:: B@degà ! Ohi vol el co'dega ?- . . _ lilil casa Berfani il piècolo si divertiva; assai per quei trattamenti di via dli Cip;ro e di bl'l.zzo!ladi, ma anche-perché la sua mamma, brunetta · e morbinosa, aveva la prima parte in. ·comm(ldia, e tutti stavano ad ais!èo~tarla vC>1elil.tieri. A un certC> punto, s.i sa, egli- .s'3Jddormentava in .una poltrona; e a:rrivederci · domani. · A'l.tre volte gli· zii ,v_enivairn· a cas!IJ·Gol<loni; e allora si giocava a t1Pesette cla'eTa la 'passione della signora Margherita; e poteva darsi. il caiso che il piccolo, érud ito dalla madre, 'facesse il quarto nella partita. La @(i)m;e:m,iiea, &es-sa gralil.de ai Fra,rì ;.·le signore il!l tabarin e scllffi'a, e lui in velaidina e pupole b ianche .. ,Strnda facendo, passavano vicino al'll~ ca,sa dei- coil'IJtiGozzi; e, gim1ti -in •-,campo; ved~vaiio la. nen.a che frnc,evasgambettare. al sole il èontino Gasparo, piéèolo di tre a,nni, iguaro ameora· di carte, di penne e d_i calama,i. Mia ~e grandi avventure, da quan(j),o,non si andava più 'in vil1eg~ giatura dal nonno sul Sile, erano lè gitè in PiaQ;za e Piazzetta, sul Mòlo e 1òffl!Rg(i) la Riva. 8bi!fca,ndo dal dedafo cupo delle calli, si en.trava di botto in una larga e_limpida veduta di Canaletto; e, se era stagione di fiera,. per la Sensa o per il Carnevale, si_passeggiava nella pittura di gelil,eredi Fi.etro Loililghi: casotti del rinoeei:onte e del ·gigante, fondachi rove– sciati sotto una tenda, venditori di pomi e di zucca, strolegb,e e lustris– sime,· ba:1.1,t.e e maschere di tHtti i colori. Figurarsi gli ocèhi di· Carlino. La ma,mma gli domandàva: - Vustu--vedar el mondo, niovo? o vustu c,h,ete te daga do soldi ? - :E}gLi, naturalmente, voleva yeder(\ il morn:lo lil:Wov,o attraverso i vetri mmgid del bàraccoite. O a:ssistere .alle scene e1amorose che Truffaldine. Brighella imp-rovvisa,vano,.su un rozzo palco, (i]ieiiii:vo il!ll'la ten.d1'.li. La sua ~asa di San Tomà, poj, gli pareva malincon~ca, al· confronto ; ma simMto,si ,coiD)so.lava ·c(i)is-uoi lib.ri , con -le sue marionette, o ascoltando le claiaccb:iiere delle mass.ère in camp iello .... C'è, appun:to a ,due passi da Ca' Centani, 1m campi@ll(i)che si chfama anche oggi della S:coazzéra; vi òfl)a:tre·impo•ss,i!biie c he C arlino l'abbia fatto. s1,10tìn d'a.Ilo'i'a, e messo· in serbo rier quando, -tap.ti anni dopo, pòrterà sulla sc~na la v~chia Pas.qlla,. · ilH'@ll!lttol(i)iIJ/a iID/ com iei:ssi mi versi? - ' Voi sèoar sto campielo el xe pien .de scoazze. Sempre ste frasconazze le fa pezo dei fio i...., A Jil.(i)Ve umi, partenza :per Perugia: Cadino fmpr.endè davvero la. se<;>-· .]!)erta ..dE\lmolil.don.uovo, n_épuò ancora indovinare che, gira di qua gira .di-là, il su(i)mondo sarà seml)'re e u:nicamente Venezia. - . P!rwa Perngia e poi, Rimini; grammatica mferiot•e, umanità,, r~tto– rica e filos01iiia.Più taririliChioggia, c:he è quasi, ma non è ancora Venezia; e mmailmtI1,1 A;e, lil.el '22, Venezia.. ' , Biblioteca-Gino B1anco- , I
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