Pègaso - anno IV - n. 2 - febbraio 1932
.. , 224 D. Cinelli grezza, quèl passo nervoso, agile, - a scatti. Aveva· il' fare cl!ecruso 6ti' uno che è abituato a comandare : pareva un sig1'10re. · - C'è un laghetto, lassù, quandp siamo in -cima, e si scende. dall'altro versante, sopra a Montelandi, sulle prat~, ~he a star na~ scosti fra i faggi, si vedono saltar le trote per aria.... come s1 chiam.i1? Di lì non si vede che verde; i prati, il forteto; :ro.©n- c'è che una Madonnina .... - Il Lago Benedetto. - Sicuro, il Lago. Benedetto. ,Stette un po' zitto a ricor- darsi. ..:__ Son _bei posti, lassù: ,Si saliva à e-avallo, dai castagneti. Quando si scavalcava lo spartiacque,· era un a,ltro mondo. Si ga– loppava, su quell'erba fine. Non c'erano che le pecore. E poi qu.e1- l'acqua verde; fredda glaciale. , Perché le diçeva queste cose a quella creatura vestita qi nero, cosi ui:nile, che pareva si ritirasse. sgomenta al suono delle su·e ·.parole? Per farle impressione? No, ·1e diceva per sé, perc}aé ~ei gliele rjcor<lava. Il l:;iighettò di smalto incàstonato nené. prata, la ._ conca chiusa dei crinali aguzzi. A calar lo sguardo sulla piccola montanara, era come se li sentisse avvicinare, quei luoghi, quei tempi; come se lei ne fosse testimone, come se- gliele avesse por– tate, cQn sé, le rocce scarnite, le prata rase, i forteti magri, la sua · vita passata, la sua gioventù. Era una cosa· di lassù, anche ~ei, come quei tronchi "giovani nel bosco. ceduo,· contorti dai venti, schiacciati dal peso delle nevi. E con lei i :tempi buoni, i tempì di prima, quando anc6ra erano suoi, quei luog,hi, quando non si era anc6ra lasciato vincere, quando lottava, anc6ra. Lo §guardo della montanara era :rimasto fisso su di lui come un l'I.CCello sospeso :nè1. volo, senza più battér l'ali. Pareva che lo inteI).desse, che l'avesse seguito e che ora aspettasse sgomenta; .e già in lui cresceva il vec– chio senso di sfida, come se qualcuno che pur faceva parte delle ·cose evocate, lo mettesse a cimento; e qu~l riso crudel~ risaliva alle labbra, e il bisogno di urtare, di far male, più a se stesso ciii,e aidi. altri forse. . ' •· . ' . ' - . . . .- . - . - Si faceva il bagno, nel lago. Mordeva; l'a cqua, da tant:o c~e . era diaccia, ariche d'agostò. Poi ci si metteva al so.le , a asciugarsi : - · tanto non ci vedevan -clie le pecore.' ... e la Mado nnina )! ·, Le seµi.brava di esser sospesa fuori da .sé, sospesa a un filo .. An– eh,e lei lassù si e~a scalzat;i, a sentir quella frescura saliF sari. p-ef ie gambe, qllellà carezza che fa· rabbrividire, e, guardandosi \ntorno che non ci fosse nessuno, s'era sbraicci-ata, per tuffarci le braccia tgnude, e si era sentita prender da.quella voglia dilevarsi i ves·titi ·_ e tuffarsi tutta nell'acqua, e guardarsi, à spera nell'acqu:a verde, · dove non si veçl..eva il foRq:o. Il Sanmieheri si ,sporgeva verso @Jneru,, attento, c0me per sentirla provare ql'l~iricordi, per·ved'ere siÌ'ndove essa aveva provato quella yqluttà. A Jm tratto,. si alzò iri pie'p.i: . .ì ' ) _.. . ... Gino Bianco· · 1 •·
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