Pègaso - anno IV - n. 1 - gennaio 1932

Del tradurre 51 Di simili criterii di scelta, non si deve, badiamo, far carico agli editori. L'editoria è un'industria come un'altra; anzi, oggidì, più difficile e povera di moltissime altre, e per vivere deve orientarsi secondo le mutevoli predilezioni del pubblico che acquista libri. A dir vero, le nostre maggiori case editoriali, che hanno onore– voli tradizioni da salvaguardare, resistono come possono al cat– tivo gusto dei lettori e sacrificano malvolentieri le ragioni ideali della loro attività. Ohi dovrebbe e potrebbe, anche qui, influire • .utilmente sul pubblico dei lettori, esercitando un ufficio di guida e di consiglio nella scelta dei libri, è la stampa; non la stampa letteraria, che va soltanto per le mani degli scrittori e degli aspi– ranti scrittori, ma la grande stampa quotidiana, che invece di far posto ad una cronaca fissa e regolare dei libri nuovi, con un chiaro cenno del loro contenuto e un giudizio per quanto è possibile obiettivo del loro valore, come fa posto alla cronaca sportiva, tea– trale, giudiziaria, mondana, e via dicendo, si limita a riferire sal– tuarian;iente su alcuni libri, che non sono sempre né i migliori, né i destinati a larga diffusione. Ciò detto per incidenza, torniamo all'argomento . . Non meno degli Anglosassoni, sono tradotti e letti i Rrn,si, e • non soltanto gli eminenti, come Tolstoi, Dostoievski, Turghenief, · Gorki, Gogol, su cui era càduta la scelta fino a qualche tempo fa, ma anche i minori e i nuovi alla fama fuor della loro terra, come Korolenko, Oecov, Oernicevski, Verasaief, Artzybascev, Kuprin, Zoscenko, Gonciarov, Andreief, ecc. E non si può affermare che fra gli scrittori nordici in genere e fra 'i russi in ispecie la scelta sia caduta su un materiale artisticamente scadente e che non vi sieno altri tesori da far conoscere : or non è molto apparve la ver– sione di un nuovo capolavoro, L'infanzia cli Tioma, di Garin, sto- . ria di un ragazzo, il quale sta al protagonista di un famoso libro nostro per la gioventù come la vita sta alla sua rappresentazione oleografica; e la critica, - al solito, - non se ne accorse. Dostoiev13ki contende a Tolstoi il vanto· del maggior numero di . lettori, ed entrambi lo contendono a qualsiasi altro narratore ita– liano e straniero. Il favore del pubblico può mutare, ma al presente questa sua predilezione risulta da prove positive. Agli editori di buon fiuto segnaliamo due altri volumi del Garin, che fanno seguito all'Infanzia di Tioma. Alla letteratura tedesca si attinge assai meno che una volta, quando Salvatore Farina introduceva in una « Scelta di buoni romanzi stranieri)), da lui diretta, Auerbach, Heyse, Spielhagen, Hirschfeld, Hopfen, Marlitt, ecc., ed Emilio Treves accoglieva nella copiosa « Biblioteca amena)) la fecondissima Werner, delizia delle ibhotecaGino Bianco

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