Pègaso - anno IV - n. 1 - gennaio 1932

,, LIBRI. VINCENZO MONTI, Epistolario, rac.colto, ordin11to e annotato da ALFONSO BERTOLDI, voll. 6. - Le Monnier, Firenze, 1928-1931. I.i. 300. L'Epistolario di Vincenzo Monti, che il Bertoldi cominciò a pubbli– care nel 1928, pei tipi del Le Monnier, e del quale è uscito recentemente il sesto ed ultimo volume, forma un aorp,us di tremila ottantotto lettere, moltissime inedite, altre restituite all'integra lezione sulla sco'l'ta degli autografi, altre infine ristampate traendole dalle raccolte precedenti. Il Bertoldi che del suo amore all'opera montiana aveva dato prove cospi– cue, e tra le altre l'utilissimo commento alle poesie, fonte prima, per molti rapporti, di tutti i commenti che in seguito apparvero sui versi del Monti, era lo studioso meglio indicato all'impresa, perché alla sicura informazione della vita e delle opere montiane, come degli studi che direttamente o indirettamente riguardano il poeta e l'età che fu sua, unisce quella simpatia umana e letteraria verso Vincenzo Monti, senza la quale non si porta a buon termine una fatica di tanto scrupolo e di tanta' tenacia: Raccolta preziosa, dunque, che mentre rende un segnalato servigio alla fama· del Monti, offre nuovi e prestantissimi documenti allo studio letterario e civile di un periodo storico insigne, come quello che dall'ado– lescenza del poeta, con lettere del 1771, giunge fino al 1828, anno in cui il Monti mori, e con le lettere di Costanza Perticari arriva al 17 no– vembre 1838. Passa in questo carteggio, a brividi e a baleni, tutta la varia avventura che l'Europa e l'Italia correvano di anno in anno, dai giorni della strofetta metastasiana a quelli della Marsigliese, e poi della gloria e del tramonto di Napoleone: c'è il periodo in cui il poeta si volge agli amici con un « rerum duloissi-me >> o « suavissime rerum))' e quello in cui li chiama « aittadino >> e chiude le lettere con un « salute e fra– tellanza>>: e c'è infine la lunga stagio:qe della sua adusta saggezza in cui si volge semplicemente .al « aaro amico>> e s'accomiata con un: « sta sano e,d ama il tuo V. M. >>: segni assai pales.i dei tempi in un sensibile temperamento: c'è l'arcadia e il neoclassicismo e poi la lotta al roman– ticismo. È difficile imbattersi in U:n poeta la cui vita sia trascorsa in altrettanta mutazione di spiriti civili e letterari. Qui il Monti si rispec– chia in ogni suo aspetto, e giova dire che la sua mutevolezza, quella << in– costanza di sentimenti della quale venne sempre accusato >> (son parole della figliuola, scritte in un momento di sconforto) qui si può cogliere in tutti i suoi impetuosi e spess<;>generosi motivi. Il. Monti mai con– sentì a bassezze e a viltà: e l'epistolario è una nuova testimonianza della ·sua profonda nobiltà, come della cordialissima natura. BibliotecaGino Bianco

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