Pègaso - anno IV - n. 1 - gennaio 1932

Lucia 77 lei, dopo tante ripulse, che non sapeva dove e quando aveva impa– rato, eppure n()n ballava male; ma una bellezza rara era 'a veder l'Amalia ba.llare il trescone, tutta brio, vispa e lesta come una pu– ledra. Però, quando il damo dell'Amalia fece un giro con la Maria, Vincenzo si ritirò da parte, solo, a bere; e lei volle smettere. - Quello zotico, con quelle :manacce.... - E non era vero, era un buon giovane e l'aveva fatto per dovere di cortesia. - E poi, non riòer tanto, non sta bene. Lungo la strada del ritorno, il canto stonato di un ubriaco suo– na,va lugubre nella sera come il verso di un uccello notturno. Si sèntivano ragionare le comitive, nell'ombra. Le massaie avevan fatto le provviste, gli uomini facevano i conti. Era l'ultima fiera dell'anno. Poi veniva l'inverno duro dei monti, a chiuderli nelle ca– sette povere, intorr).o ai focolari. Vincenzo le accomodò la coperta intorno alle gambe e le passò il braccio libero dietro alla vita. Il cavallo andava di passo. Dai gruppi scuri della gente si levavano voci, risa talvolta cariche d'istinti, come richiami misteriosi. Ma i più andavano in silenzio, come loro. A Maria pareva di sentirlo riflettere, un po' stanco e lontano, forse in pensiero di qualche cosa, mentre lei era contenta, calda calda nelle coperte, in quel buio che li riuniva come per pro– teggerli. - Guarda,li, guardali, anche loro. - Era la voce dell'Amalia, alterata, stridula. Di dietro a un albero era uscita sulla strada, tirandosi dietro il suo uomo. Ridevano di un riso maligno, tenen– dosi stretti abbracciati, per farsi vedere; come ombre per fare paura. V. Una not.te , tenendola per il braccio, attraverso la stanza e su per le scale b nie, Vincenzo l'aveva condotta in camera sua. Lei l'aveva seguìto, docile, in un'oppressione che le toglieva il respiro. Era tornato di città : le ultime pratiche clella successione a lungo andare si eran sistemate da sé, quasi senza che egli vi pren– desse parte. A tavola aveva brevemente accennato ai suoi affari : « E ora ho finito>>. Nessuno aveva detto più nulla; evitavano di guardarsi. Poi la zia, Ada aveva levato lentamente gli occhi su di lui e parevano più grandi òel solito. Quando si aprono per ricevere la sofferenza, gli occhi di certe donne prendono quella espressione di umiltà ignara che negli occhi degli animali non ferisce. Di par– tire Vincenzo non aveva ancora parlato; ma il silenzio delle donne pareva che lo dicesse : « Vai, Vincenzo, il tuo dovere è laggiù, dove sono i tuoi interessi. Noi restiamo quassù, come fanno le donne di BibliotecaGino Bianco

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