Pègaso - anno IV - n. 1 - gennaio 1932
66 D. Oinelli al collo un vez:llo di coralli; nel passare . la piccola c'impigliò le manine e non se ne poteva più staccare. - Come ti chiami ? - Lucia. - Una vocina dolce, un sorriso intelligente. Per non farla piangere, bisognò che la signorina l'accompa– gnasse giù, all'infermeria, e la lasciasse addormentarsi nel suo let– tuccio ·coi coralli fra le dita. La mattina dopo la signorina tornò a trovar!~. Si prendeva facilmente a voler bene a quella bambina, e1·acosi affettuosa. E non piangeva mai. La prima a volerle un ben dell'anima, era l'infermiera alla quale, nel mentre aç,cudiva alle sue faccende, la piccola andava dietro come un canino. E quando la buona donna pensava che fra due o tre giorni se ne sarebbe do– vuta separare, le venivano le lagrime agli occhi. L'infermiera era indignata dell'esito della colletta. Non che tutti si fossero comportati male. Una modesta insegnante per esempio che veniva in Europa per la prima volta, coi mezzi fornitile dà una borsa di studio, e viveva come in sogno nell'aspettazione di tutte le meraviglie del vecchio mondo, aveva dato tutto quel che c'era nella sua borsa, una sommetta che certo voleva dir la rinunzia a una parte del suo viaggio, ai ca.stelli del Reno, a -Venezia o Fi– renze. :Ma quel signore che la sera avanti aveva vinto la scommessa sulla rotta della nave, qualche centinaio di dollari, aveva gettato nel canestro pochi spiccioli, una miseria. Per una poverina così, sola al mondo. E a bordo, come di solito, c'erano alcuni pezzi grossi della :finanza, di rinomanza internazionale. iMa forse. buona parte dei passeggeri non aveva capito di che si trattava. « Ah, non avevan capito ? Ma quando mancano di qualche cosa, allora sanno · farsi capire. È l'egoismo dei ricchi>>. Era inutile cercare di spie– garle che tale è il carico· delle loro responsabilità che ai ricchi non è dato di essere generosi come se lo possono permettere i po– veri i quali non hanno un obbligo al mondo. Di solito, a bordo si preferisce non disturbare i passeggeri coi racconti delle disgrazie che succedono in navigazione né più né meno che a terra, ma che nel chiuso spazio dei bastimenti potreb– bero dare un risalto troppo evidente alla frivolezza e all'opulenza della vita di classe di lussò; e magari, Di9 non voglia, dar ,da riflettere alla gente che viaggia per divertirsi. Ci sarebbe da perdere la clientela. Ma il Cl;l,SO pietoso della piccola orfanella era venuto all'orecchio di alcune bene intenzionate signore, e il Comandante non aveva potuto negare il permesso di fare una colletta in suo favore. Nel racconto che circolava fra i passeggeri vi erano però certi punti di passaggio che rimanevano oscuri come per una la, cuna, così che non si capiva bene il seguito degli avvenimenti. Le due persone che avrebbero potuto delucidare le cose, per ragioni diverse e quasi .opposte, nop davano molta soddisfazione. Bibliotec'aGino Bianco
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