Pègaso - anno III - n. 12 - dicembre 1931
716 B. Cicognani E per la prima vo1ta,ella rif;ponde con una carezza : tremante. Ro– mualdo la prese tra le sue braccia. Ella s'abbandonò. Non più tre– mendo come una volta, mà ancora lo spasimo. Ora però, più forte di quello, una volontà di darsi, un desiderio· di riscattare le' ribel– lioni passate. E il combattimento con la sofferenza dava a questa. volontà, a questo desiderio, quel fermento fiero, doloroso, tragico che è nella passione. Non era un piacere che ella provava: era un sentimento più alto, più fondo, più intenso. E questa intensità appassionata insistendo, un sospendersi della respirazione e poi una fretta di palpiti e poi uno· smarrimento, un venir meno. Romualdo la richiamò. Ella sor– rise al richiamo : e al marito sembrava pallida, quasi di cera: sol– tanto intorno agli occhi si profondavano i cerchi. - Lo sai ? - bisbigliò lei. - Te ne ricordi ? Stasera .... L'anniversario della prima notte. l\fa Romualdo ora sentiva tra le braccia, peso, il corpo di ìei, farsi sempre più peso. Le sollevò le spa,lle: la testa ricadde arrove– scìa,ta sopra il guanciale. Romualdo si buttò giù : la soccorse. Fa– ticosamente ella si riebbe: - Vedi.. .. proprio vuol dire che io son negata: che debbo esser negata.... lo vedi. . Gli aveva buttato le braccia al collo : singhiozzava, piangeva: sul petto di lui. Egli da prima rimase come chi à bisogno d'avere una certezza di essere desto, cli essere sé ; le braccia di lei .intorno al collo ! Lei, Beatrice, sua moglie, quella che singhiozzava sopra il suo petto. Sentiva sopra la carne il caldo delle lacrime : · - Bice, Bice, amore mio caro, Bice .... Ella alzò la faccia con gli occhi nei suoi : egli la baciò .... Lei, allontanò, ma con infinito amore, la bocca di lui. E c'era, nell'ombra intorno ai suoi occhi, qualcosa che somi– gliava alla morte. Dopo quella sera, altri svenimenti, come nel periodo della gra– vidanza. Senza prea,nnunzi, irregolarmente, quando ella meno se l'aspettava, una manr:.anzà: perdita completa dei sensi: talvolta, ' neppure _il tempo di potersi distendere, di porsi a sedere, il pericolo di baittere, cadendo, la nuca. Grandi spaventi di Barberina al vedere la mamma cadere im– provvisa, di sfascio, così; a trovarla distesa su un canapè priva di sensi : spavento e disperazioni. Inva,no Beatric.e, appena riavuta,<si: « Sta' quieta, sta' quieta, credi, non è nulla : è una cosa di cui la mamma à sempr·e sofferto : te lo possono dire a:i:ichegli altri, non devi impressionairti )). Romualdo ch'era tornato a circondarla d'oimi premura, n,on si staccava, quand'era in ca,sa, da lei, trattenendoi-f in BibliotecaGino Bianco
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