Pègaso - anno III - n. 12 - dicembre 1931
684 E. Rocca nimi e in personalissime rivalità le solenni ideologie e che così bene conosciamo traverso Gli uomini rossi di Beltramelli e tanta altra nostra letteratura. Quando però dal conflitto feroce tra il fanatico don Taddeo e il progressista avvocato Belotti, che nobilmente si compone dopo esser culminato in dramma, l'autore vuol trarre un'implicita esaltazione della democrazia, risolutrice in libertà d'ogni antagonismo, vediamo la tenue materia ribellarsi alla didat– tica pretesa e nel terso vetro del romanzo apparire la fatale in– crinatura. Ahimè, che a quest'apologeta della democrazia, a questo scrit– tore, cui la critica unanimemente attribuisce la paternità del mo– derno romanzo politico-sociale tedesco, un solo colpo in questo senso è riuscito: quello vibrato nel 1905 col suo Professor Unrat contro il tirannello scolastico, tipica figura della sodetà guglielmina i cui gradini successivi sono il sottufficiale e il burocrate, il cui prodotto è il suddito, la cui divinità è l'Imperatore. Questo pedante che intercàla il suo dire di bùffe particole avver– biali e passa la sua vita alla caccia degli studenti che gli danno il suo soprannome, è veramente « l'inventore del reato di lesa mae– stà)), la condanna ab absurdo d'ogni manìa autoritaria. Egli che prima per sorprendere, poi per scalzare il più indipendente de' suoi allievi presso una volgare divetta, finisce per sposarla e, tradito, gode delle rovine che costei ingannandolo semina tra i cittadini suoi ex-allievi, non si perderà che quando, sorpresa la moglie tra le braccia di quel tale allievo, sentirà definitivamente la sua potenza crollare. Sarà la fine di un tiranno e il principio delle .sue reincarnazioni letterarie. Poiché se i pedanti di Wedekind possono aver contribuito alla sua nascita, se contro la scuola guglielmina avevan nel periodo naturalista lanciato i loro strali Fontane, Conradi, Arno Holz e poi Thomas ,Mann e Resse e Flake e Strauss, nessuno l'aveva sim– boleggiata in una caricatura più rammentabile e feconda. Il pro– fessor Kio di Werfel e il maestro Mager di Leonhard Frank, il Josef Blau di Ungar e il Komarek di Remarque, il dottor Brosius di Glaeser e il professor Kupfer del giovanissimo Friedrich Torberg son tutti figli dell'Unrat manniano, così come da questo romanzo deriva l'intera falange dei « romanzi della scuola)) fino a Speyer, Ebermeyer e Stiskind. Quello che Mann deve al passato qui per la prima volta si pareggia con quello di cui il presente gli va debitore. · Ma in queste pagine è anche per immagini racchiusa tutta la sostanza di pensiero che il polemista politico-letterario svilupperà nei manifesti che, dal '10 al '16, andrà lanciando per incuorare gli scrittori tedeschi a uscir dalla loro torre d'avorio e ad influir sulla realtà. Quando mai del resto, da Victor Hugo a Bontempelli, lo Biblioteca .GinoBianco
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