Pègaso - anno III - n. 12 - dicembre 1931

I sessant'anni di Hein-rich Mann 683 cioè corrispondente senza volontà d'offesa ai tradizionali oliohés diffamatorii, o solamente bella, animalescamente bella senza trac– cia di spiritualità. In fondo, nel giudicare il sud e la sua gente, Thomas e Heinrich ,Mann si trovan sostanzialmente d'accordo, pur respingendoli l'uno e accettandoli l'altro. Lola, quando dal Brasile il padre la porta in Germania perché diventi tedesca, vive tra le sue compagne il problema opposto di Tonio Kroger : sente cioè la sua superiorità tn funzione della sua parziale latinità. Ma quando con la giovane madre comincia a girare il mondo, coppia quasi di sorelle che gelose si sorveglino adulandosi a vicenda, Lola amerà sì il temperamento materno, sensuale e volubile, stando a contatto del rozzo filisteismo bavarese, ma in Italia tornerà a sospirare le profondità d'oltralpe. Ed è ben vero ch'ella respinge Arnold, il tipico tedesco misantropo e inattivo I5er raffinatezza e superiorità spirituale, e sposa per reazione Pardi, l'italiano intraprendente, ardito, compiaciuto di sé fino alla. brutalità, patriarcale in teoria e spregiudicato femminiere in pratica, perché solo in costui i suoi sensi trovano appagamento ; ma è anche logico che, fallito ogni tentativo di spiritualizzarlo, Lola ridesideri Arnold e finisca per amarlo appieno quando la 'necessità lo infiamma giovanilmente all'azione. Sarebbe dunque compito della gente del sud di rinnovare « per mezzo della sua animalità più sana, che la preserva dalle tentazioni e dai vizi dello spirito)), la gente del nord che la spiritualità cola a picco ? Questo è il pensiero di Arnold che pure nel suo intimo ha (< sempre conservato un po' di disprezzo per la bellezza piena di slancio di laggiù>>; questa è forse l'inespressa opinione del suo autore. Ma se per Heinrich Nfann l'Italia è stata la patria dei sensi, - la fonte da cui ha tratto colore e calore, che ce ne facciamo noi di questa sua Italia dalla quale ci sentiamo esiliati perché diminuiti, travisati e incompresi ? E non è ,forse più grata la leale e recisa ripulsa di Thomas Mann che questa manifestazione d'amore senza stima·? Una sola opera d'ambiente italiano di Heinrich ,Mann, Die kleine Stadt (La piccola città, 1910), che Klabund ha chiamato« una pietra miliare del romanzo tedesco)), fa eccezione alla regola: gli abitanti di quella piccola città di provincia, che l'arrivo di una, compagnia lirica mette a rumore fungendo insieme da reagente che fa precipitare le torbidità fluttuanti, parla veramente e pensa e agisce in italiano. Non c'è l'aderenza calda di un Werfel alla Ve– nezia del suo Verdi, ma c'è alla fine l'occhio di un artista compren– sivo dove prima funzionava solo l'inviato speciale impressionista o l'innamorato di una tesi. Qui non campeggia un protagonista, ma una collettività saporitamente differenziata e non molto dissimile in complesso da quell'Italietta democratica cl!e traduce in fatti mi- BibliotecaGino Bianco

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