Pègaso - anno III - n. 12 - dicembre 1931
082 E. Rocca infatti con indifferenza tra la gente che si suicida per lei, ventenne suscita passioni di cospiratori e di ex-garibaldini dilettandosi di colpi di Stato in un regno dalmatico d'invenzione dominato dagli italiani. Fallito definitivamente a Roma il suo piano tra preti avidi, vecchie amanti di cardinali e prostitutrici di figlie, giornalisti ri– cattatori e bellimbusti sfruttatori di donne e omicidi, ella presiede, Minerva) a Venezia un Rinascil:nento isterico pieno di estetizzanti morbidezze nel palazzo che il pittore Halm le ha ornato di pitture. E quando, cedendo trentanovenne a costui, egli non riesce a creare la Venere promessa, è lei che diventa dea dell'amore tra i villosi pastori della Campania, poi a Napoli dove un principe camorrista tenta di depredarla e di prostituirla, poi in braccio a un adole– scente che ne coglie la bellezza matura, poi per un poeta arieggiante a d'Annunzio che si strugge desiderandola. Alla fine, muore stron– cata, ma paga, Lulù trionfante ch'evita il disfacimento cui s'assiete nel Va-so d'i Pandora. Non si può a questo punto opporre a quei proseliti di Mann che accusano d'Annunzio di decadentismo, il fatto ch'egli ne' romanzi della Rosa, del Giglio e del Melograno ha scelto un uomo a propria trasfigurazione successiva e che, da .Sperelli a Oantelmo e da Stelio Effrena a Paolo Tarsis, manifesta se non altro la velleità d'ascen– dere dal piacere sensuale a quello cerebrale e a quello dell'attività vittoriosa, mentre viceversa la definizione di Faust femminile che Walter Schroder ha dato di Violante d' Assy, mal si confà al pre– cipitare di lei dall'azione alla contemplazione estetica e alla sen– sualità scatenata ? D' Annunzio sviluppa nella propria vita le premesse dei suoi eroi; il Mann trentenne, per cui la sensualità sembrerebbe affermazione e traguardo, passa in otto anni dal su– peromismo sterile all'attivismo democratico e Ìivellatore senza che la denegazione larvata dell'estetismo-in Pippo Spano (1904) valga ad attenuarne l'incongruenza. In compenso i suoi difensori potran lodare la conversione del loro Maestro e concedersi il lusso di irri– dere alle imprese di Vienna, di Buccari, di Fiume. Ma non è qui il luogo di polemizzare. Ricordiamo piuttosto che le Gottinen si svolgono in Italia; che all'Italia Mann torna ogni volta dopo le asperità tedesche di Schlarafjenland e del Professor Urvtat; e che tra sud e nord, tra. Italia e ,Germania, deve alla fine scegliere anche Lola, l' eroina di Zwischen den Rassen (Tra le razze) 1907) nelle cui vene ·scorre contrastando (autobiografia) il paterno sangue tedesco e il fervido sangue brasiliano della madre. r Qual'è l'Italia delle Gottinen? Press'a poco quella che con occhio digiuno di sole e di colore vedono tutti i nordici, arricchita, questo sì, da una personale e un poco cerebrale esasperazione sensµalistica. Quanto- alla gente che la popola, essa è, eccetto i garibaldini e le donne, quella che abbiamo visto : o coloristica, e BibliotecaGino Bianco
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