Pègaso - anno III - n. 12 - dicembre 1931
Elefanti e altre bestie 673 D'improvviso, uno strepito )ungo, raccolto, che si avvicina, che ingrandisce. Balziamo in piedi, spianiamo i fucili nella direzione dello stre– pito. Gindo dondola scoraggiato il capo; bisbiglia : - Sono scim– mie; - e .ci interroga con lo sguardo per sapere quello che vo– gliamo fare: sparare o lasciar correre ? Lui lascerebbe correre: si è già sparato abbastanza per quel maledetto serpente. Però non si scorge nulla : lo strepito nella macchia si appros– sima sempre più, è simile allo strepito d'un ruscello che fluisce in un letto scoglioso, ma anc6ra gli alti cespugli dinanzi a noi sono immobili. Ma ecco che qualcosa ora si muove : da un cespuglio sbuca fuori una bestia che somiglia una capretta, una piccola capretta di latte: si guarda intorno, smarrita, poi ci corre incontro, saltabeccando, e si rifugia tra le gambe di un negro. È un'antilope, una di quelle minuscole antilopi che i coloni di qui chiamano antilopes ohéries: un'antilope balocco. Non giunge al ginocchio del negro: gambette nervose, esili come cannucce; e il pelo fulvo corto e lucido è agitato da un continuo tremito, da un brividìo, come di paura. Passano alcuni attimi, e un branco di scimpanzé emerge da una piega del terreno, s'inoltra preceduto da uno scimpanzé ben grosso, che va innanzi, distaccato alquanto dal branco, solo come un condottiero. Ci mettiamo in ginocchio, aspettando, coi fucili alla mira. Come il branco •è vicino, l'antilope si caccia con la testa nell'erba, tre– mando a verga a verga, schiacciandosi contro i ginocchi del negro presso il quale, spaventata dal branco degli scimpanzé, ha cercato rifugio. Deve avere in corpo una bella dose di paura, per venirsi a mettere in 1mlvo tra le gambe dell'uomo! O è l'inesperienza della gioventù. Spariamo. Al fragore dei colpi risponde un grido multiplo, la– cerante, uil cla,more alto e confuso : - 1w ! ... uim I ... uim! Il branco si è sbandato, fulmineo : uno stormii-e veemente di fronde, un gridìo disperso, sparpagliato, lontano: - ttn! ... itti! Corriamo a vedere se ci sono morti sul campo. Uno scimpanzé giace riverso, col cranio traforato da una palla, con le braccia rattratte simile a uno di quegli scimmiotti di pezza ' . e stoppa che i bambini hanno 1-,trapazzato e sbudellato. e buttano via. È lordo di sangue : una macchia di sangue intorno ; e, intorno al sangue, per tutto lo spazio poco_ prima occupa!o dal branco, mucchietti di escrementi: escrementi appena espulsi, appena sfor– nati: una ventina, per la paura. Ridiamo; ma, povero scimpanzé ludibrio .della paura,_ sai tu che anche quella che si è nominata motuproprio la più nobile delle B. - Pèoaso.
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