Pègaso - anno III - n. 12 - dicembre 1931

Alla ricerca del vero Savonarola 659 di non sbagliare, perché la sua è voce che viene direttamente da Dio, può rispondere pronunziando parole, che rasentano l'empietà: « Dico questo, Signore, se io ho ingannato questo popolo per dire le cose da parte tua, che io ho prenunziate, tu ha' ingannato me e loro>>. . Così per intendere la ostilità del Savonarola contro i :Medici, non si può prescindere dalla sua concezione dello Stato, che (dice lo Schnitzer) è per lui « un organismo richiesto dalla stessa natura e quindi istituito mediatamente da Dio, che ha in sé il suo diritto e la sua forza, e che ha il più alto dei c6mpiti, che si possono dare sulla terra, cioè il promuovere una vita virtuosa per raggiungere la felicità eterna>>. Questo c6mpito non possono assolvere i :Medici, non già perc1!.éil loro governo sia o aspiri a diventare autocratico, ché anzi n.ella graduatoria delle forme di regime la monarchia è per il Savonarola al primo posto, come la democrazia o governo civile è all'ultimo; ma perché sono uomini corrotti, mentre lo Stato per raggiungere l'alta sua finalità, « deve avere un buon governo, che deve essere esercitato solo da uomini virtuosi>>. L'accettazione di una repubblica fiorentina è per il Savonarola espediente reso ne– cessario dalle speciali circostanze di Firenze, da gran tempo abi– tuata all'autonomia, e dal pericolo di un consolidamento della corrotta tirannide medicea. E quanto a democrazia, è già cosa nota, - e lo Schnitzer lo conferma, - che il regime savonaroliano ebbe carattere oligarchico, fondato com'era sopra una esigua mi– noranza di cittadini. Lo Schnitzer ripudia anche la qualificazione di «teocrazia>>; ma ' è questione di intendersi. Se con la parola «teocrazia>> vogliamo significare un governo, nel quale hanno partecipazione e ingerenza. legale il clero, il papa o altre autorità ecclesiastiche, nessun dub– bio che il regime savonaroliano non fu teocratico ; ma se dob– biamo anche intendere la teocrazia come potere politico che opera per impulsi religiosi e subordina leggi, costumi, rapporti di vita civile a dettami religiosi, il governo savonaroliano fu certamente teocratico. E poi non dimentichiamo il fine. Firenze, - scrive lo Schnitzer, riferendo il pensiero del Savonarola, - era chiamata da Dio a grandi cose, era eletta cio~ ad essere il punto di par– tenza e il focolare del grande rinnovamento religioso morale, che doveva salvaguardare la Chiesa e la società dalla rovina. iMa per rao-giuno·ere lo scopo era necessario che prima la città fosse « libe– rata dalla· zizzania n, cioè dal « laicismo pagano>>. Entriamo così. :finalmente nello scottante argomento della posizione assunta dal Savona,rola di fronte al Rinascimento e all'Umanesimo. Chi fosse ancora rimasto alla tesi accomodatizia del Villari, per cui il Savonarola. non che contrastare al Rinascimento. avrebbe ibliotecaGino Bianco

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