Pègaso - anno III - n. 12 - dicembre 1931

658 A. PaneUa ' lava del vergognoso giogo della tirannide e si attendeva ~on impa- zienza che sorgesse il liberatore)). Lo attendevano gli strati medii e inferiori della popolazione, tra i q,uali era anc6ra viva la religio– sità. E quel liberatore, s'intende, fu il ,Savonarola. Quadro fosco, è vero, al quale hanno dato mano specialmente come fonti ispiratrici i piagnistei dei cronisti e diaristi contempo– ranei; ma anche quadro che, per amore di, contrasti, risponde ap– pieno allo scopo di dimostrare l'incommensurabile beneficio del- 1'azione savonaroiiana, la quale passa su tante brutture come un lavacro purificatore. Il Villàri aveva almeno salvato la cultura e il magistero dell'arte ed era· giunto anche ad una giustificazione della così detta tirannide medicea; il puritanismo dello Schnitzer non distingue, non giustifica. Mondo diabolico, sul quale si avventerà l'ira divina o aleggerà la misericordia di un redentore. D'altra parte, se noi dimentichiamo di tener fisso lo sguardo allo scopo esclusivamente religioso del Savonarola, è impossibile inten– derlo; soprattutto non si intende, se non come un'aberrazione, la sua attività politica. E proprio questa è stata la causa delle con– traddizioni, in cui si sono inviluppati i biografi dell'Ottocento. Non si tratta di conciliazione tra cielo e terra, religione e patria, fe('!e e scienza; ma di subordinazione di ogni forma di attività individuale e collettiva al fine supremo dell'eterna salute. E allora riesce di una evidenza lampante tutta l'opera del Savo– narola. La politica di equilibrio di Lorenzo il Magnifico, che cerca cli attutire i contrasti e gli urti tra gli Stati della penisola per evi– tare che l'Italia diventi preda di stranieri, non ha senso per il Sa– vonarola, che vede in quegli stranieri lo strumento di .Dio per la punizione della Chiesa corrotta e non dispera che il re di Francia, redenta dal male l'Italia, liberata Roma dal papa simoniaco, possa anche convertire al cristianesimo i turchi. Al francese 'accampato a Napoli quel papa proibisce di_molestare, sotto pena di scomunica, le potenze italiane e gli impone cli tornar.sene in Franèia; Ferdi"' nanclo II re di Napoli, dopo la partenza dell'invasore, scongiura i :fiorentini di desistere dalla loro nefasta alleanza. Papa e re, puri politici, guardano all'interesse dell'Italia, che, - si comprende, ~ è anche il loro interesse. Il Savonarola, puro religioso, è cosmopolita e contrappone all'alleanza antifrancese sollecitazioni a Carlo VIII perché torni in Italia. Quindi possono bensì i frati suoi ,antagonisti rimproverargli dal pulpito, - scrive il cronista Parenti, _:____ « che errore grandissimo era sgomentare il popolo come facea, e di peste, cli fame e guerra minacciarlo)), col risultato che « e' mercatanti ratteneano le loro opere e, non si lavorando, il popolo minuto gra– vemente a patire ne veniva)), e riprenderlo perché « si effeminavano troppo li animi ne' tempi a guerra disposti e bisognando difendersi collJarme, non erano bastanti le orazioni>>; ma il .Savonarola, sicuro Biblioteca,Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy