Pègaso - anno III - n. 12 - dicembre 1931

Il mare 647 rapidamente come se modellasse, ed ecco le gambe, ecco il ventre, ecco i seni. Hélène insorge a questo punto e lo cancella ridendo. Il giovane si rimette al lavoro, e la sabbia sotto le sue mani acquista una morbidezza e una facilità a comporsi in forma umana; ed ecco una donna nuda veduta dalle spalle, e non è neppure brutta, l'arco della schiena è ben fatto. Hélène la cancella di nuovo; fugge ed egli la insegue. Per la prima volta sentiamo il suo riso, e la sua voce un po' bassa, un po' roca, che è tutto di lei, come se con quel suono ci rivelasse finalmente i suoi pensieri. La voce -èuna cosa importante; la sua voce è opaca. Poi si sono messi a correre, si sono nascosti in una grotta; io mi levo e, fingendo di raccattare certe pietruzze, vado a, vf\dere. Mi prende una strana agitazione. Mi sento tradito. Li sento ridere in qualche luogo; non so perché, tremo; il sole mi pare bruci troppo, ed è tutto contro di me. Dove sono andati ? Eccoli in barci-i, sul mare, la barca è ferma e discorrono, piegati uno verso l'altro sembrano due sfingi. La signora presso di noi si mette a can– tare, scioglie e riannoda i suoi capelli; ci guarda ironica, il suo sguardo vuol dire : Siete traditi. Ecco, ecco la donna cui non ardi– vamo rivolgere la parola, con un pescatore; ma eccola che torna a nuoto. È fuggita, si sdraia sulla sabbia, come se riflettesse su qual– che cosa di grave; la barchetta del pescatore va battendo i remi su e giù davanti a noi; ella non guarda; si copre gli occhi contro il sole, ha le mani piccole e fini. Noi la guardiamo ironicamente, e ci sentiamo volgari. Ma la sera io corro sulla spiaggia e cerco di Hélène. Se la incon– trassi; perché non è qui ? Le direi, le direi : Io vi amo, vi amo! Ma poi sento che non è vero, e intanto dico: Vi amo! Questo mare fa male, c'è troppa lu0e, troppo sole; l'uomo si sente abbandonato. Ma ecco Hélène, sed11ta su una barca da pesca su cui è scritto << La nuova Brigida)). Passo davanti a lei senza guardarla. Camminando per la spiaggi~ (è buio, il mare come se si ricor– dasse di qualche cosa e vi riflettesse sopra sempre con le stesse parole), troYo la signora che ha preso sulla spiaggia il posto di Hélène; è coricata sulla sabbia, fa una macchia bianca e lunga in terra. Costei era una donna tranquilla, la fante le portava le lettere, il giornale della sua città, tutti i giorni alle undici, ed ella aspet– tava soltanto-questo; e non cantava; ora è divenuta inquieta, come se noi l'avessimo co1itagiata, sta coricata come se soffrisse e volesse metter ordine fra i suoi pensieri. Chi aspetta ? Allontanandomi sento che canta sottovoce come se rabbrividisse. Mi ritrovo presso la, grotta dove ieri fu Hélène col suo pescatore. Il mare è cattivo come è solito la notte quando si ritrova solo, come gli uomini quando son soli. Luce l'onda fredda e verde. Hélène non c'è. Sul ritmo del · mare mi metto anch'io a cantare. La sabbia è troppo fredda. Hélène non viene. Ma come non sente ch'io l'aspetto? Hélène, Hélène, dice BibliotecaGino Bianco

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