Pègaso - anno III - n. 12 - dicembre 1931

646 C. Alvaro chiama a giudicare. Non c'è nessun pensiero nascosto in quèsto nostro atteggiamento. Ci muoviamo dalla spiaggia quando ella si prenara ad andarsene ; con lei aspettiamo forse qualcuno che verrà a trovarla; quando arriva la mattina, quando s'allontana,. uno strano pensiero credo che ci prenda tutti: l'orma del suo piede sulla sabbia. Si dondola un poco quando cammina; è un poco stanca_, oggi; è allegra; legge una lettera: ci ridiciamo queste cose come parleremmo della stagione e del tempo. Ora si è messa di fronte a noi, in una specie di nicchia formata dalla roccia. Perché tiene a mostrarsi così a noi? Se non ci guardasse più non ce ne interesse– remmo ; ma talvolta sembra di leggere nei suoi sguardi il desiderio di confidarsi. È bene spiegare che ella esiste per noi come una donna nuda, sul mare; questa e nessun'altra è per noi la sua fisionomia. Io 1 per esempio, la incontrai una sera sola presso il suo albergo; indossava un vestito rosso, ma mi parve un'altra e non la guardai neppure; sarà accaduta la stessa cosa coi miei amici. Perciò una mattina ella scelse un altro posto discosto da noi, e mentre prima era compostissima e quasi sempre in un atteggiamento scelto, ora stava sdraiata con le ginocchia piegate e le mani sotto la nuca. Il suo posto è preso da un'altra donna che aveva guardato, stando in disparte, la nostra adoraziop.e quotidiana. Costei è sposata, lo .sappiamo, e suo marito è in città. Il suo modo di fare è diverso, ora si scioglie i capelli che porta lunghi, che sono bellissimi, e le coprono quasi tutta la schiena, e pare così una nobile e generosa cavalla. Qualche volta canta. L'altra stava sempre– in atteggiamenti composti e muti, e la roccia le formava intorno quaÀi una conchiglia. Costei è inquieta, si direbbe che soffra; si guarda talvolta intorno come se cercassé una via per fuggire. È ·lieta · o ne1·vosa in pochi minuti, si 'oscura e si chiarisce; è mutevole. Ora ricordo che seguiva con aria d'invidia infantile fa nostra attenzione– su Ilélène; ne ha preso il posto come un'attrice: è appassionata, è elegìa,ca, è sfrontata, indignata, superba, umile. Ma noi non pen– siamo ad altro, credo, che alla, differenza fra le due donne: dove l'altra aveva .i fianchi forti questa li, ha un poco virili. È una sem– plioP e disinteressata contemplazione come in un museo, e non si pem;a proprio a nulla; è lo stesso che_contemplare il mare, una -sta– tua, un~ nuvola. Ora Hélène non può più riconquistare il suo posto. Ma ecco che una mattina un uomo si corica accanto a lei sulla . sabbia; le ha innalzato prima uno schermo contro il sole troppo forte, mettendo un palo nella sabbia e stendendo un asciugamano a forma di vela; il tremolìo del riverbero d~l sole, un alit,9 di vento, il moto del mare, e sembra di navigare con tutta la terra spinti da quella vela rudimentale. In quell'ombra stanno e tengono le teste vicine, parlando. L'uomo è un giovane marinaio del luogo; egli forma con la sabbia umida l'immagine d'un corpo nudo, lavora. BibliotecaGino Bianco

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