Pègaso - anno III - n. 12 - dicembre 1931
Dopo il congresso dei Bibliof:ecari italiani <:he servirebbe anche al Centro d'Informazioni bibliografiche da poco costituito P!esso la Vittorio Emanuele, mira il Ferrari colla sua rela– zione Bioliografia e Biblioteohe governative italiane. Egli ha innanzi agli occhi l'esempio soprattutto della Staatsbibliothek di Berlino mirabil– mente organizzata., con un corpo numeroso di valorosissimi funziona,rii, e rkcamente dotata, che, in trenta,cinque anni di tena,ce lavoro, ha po– tuto mettere insieme l'immenso schedario dei proprii fondi a stampa e di quelli delle dieci Universitarie prussiane. Sulla base di tale sche– dario, - che già rende preziosi servigi agli studiosi della Germania, - · la Staatsbibliothek di Berlino ha iniziata in questi giorni la pubblica– zione del Gesamtkatalog der Preussisohen Bibliotheken previsto in 150 vo– lumi, che verrà ad aggiungersi all'inglese ora in ristampa del British Museum e al francese della Bibliothèque Nationale di Parigi. D~altra parte una Commissione nominata dall'Accademia di Berlino, attende dal 1906 alla descrizione dei manoscritti in lingua tedesca esistenti in Biblioteche di paesi tedeschi. Cosi la Germania pone le basi allo studio della letteratura nazionale, mentre col Gesamtloatalog der Wiegendruoker dà al mondo un repertorio di Bibliografia universale, dal quale da oggi innanzi dovrà dipendere ogni ·ulteriore ricerca sugli incunaboli. Sono esempi di quanto può lo Stato nel campo della. Bibliografi.a; ma lo Stato non può operare che attraverso le sue Biblioteche e i loro cataloghi, dei quali si vede in tal modo l'importanza che trascende anche quella notevolissima di facilitare l'uso giornaliero delle B_iblioteche. Per mezzo dell'uniifi.cazione dei fondi a stampa in uno schedario cen– trale che formeremmo giovandoci del1e « printed cards » di VVashington, e naturalmente a nche dei eom plementi che la Vaticana porterà ad esse, il Ferra.rimira al censimen.to del libro italiano dalle origini della stampa ad oggi; tale censimento ci permetterebbe ,finalmente di for.mare anche noi il Thesaurus Typographicus nazionale, col qu;:.i,lel'unità italiana avrebbe finalmente portatò i suoi frutti anche nel campo finora decentra– tissimo della bibliografi.a nazionale. Solo perché analogçi, alla proposta del Ferrari, mi permetto di ac– cennare di volo qui ad un mio _progetto, che riguarda i manoscritti delle Biblioteche governative italiane, progetto presentato alla XIX Riu– nione della Società italiana pel Progresso delle scienze. Qui l'esempio e il modeilo sono dati esclusivamente dalla Vaticana, che da_tre anni . (ed è lavoro di parecchie decine d'anni) si è a,ccinta a registrai-:e in un unico indice analitico il contenuto dei sessantamila manoscritti dei suoi diversi fondi. Si avrebbe così un programma organico di lavori per le Biblioteche italiane : manoscritti, antichi fondi a srtampa, libri di nuovo acquisto : tutto il patrimonio presente e futuro delle Biblioteche sarebbe compreso nel progetto elaborato separatamente da tre Bibliotecarii, che, senza essersi consultati, si sono trovati d'a,ccordo s~i metodi e sullo· spirito del lavoro in pr.imo luogo, e anche sulla necessità di ~ntralizzarlo, d'intraprenderlo in forma totale; di valersi degli esperimenti e del lavoro già compiuto dalle altre nazioni; di adottare il tipo di scheda in– ternazionale a stampa che ci permetterà di far parte a nostra volta alle altre nazioni del lavoro che verremo compiendo. ibfiotecaGino Bianco
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