Pègaso - anno III - n. 11 - novembre 1931
568 A. Sorbell·i noscere tutti i meravigliosi aspetti della vita, che hanno il loro va– lore, anche se discordanti, anche se apparentemente contraddittòri.. Il bibliotecario non ha solo il dovere di aiutare nelle ricerche; ma se intende rispondere alla sua missione, dove attirare alla biblio– teca anche i tiepidi o i recalcitranti. Deve innamorare del libro e della cultura e del luogo ove più facilmente si ottengono i responsi della nostra intellettuale curiosità, e far sì che alla biblioteca tutti confidenzialmente e appassionatamente, ricorrano. Non si de– vono vedere biblioteche vuote. Se ci sono la colpa è tutta del biblio– tecario, che non sa, attira.re i lettori, che non acquista i libri di più larga consultazione, i libri che interessano il genere dei lettori che sono « in loco)), che non li cura, che in sostanza non li ama. Quando nelle mie lezioni di biblioteconomia, parlando del biblio– tecario, dico che le sue qualità precipue (della sua dottrina e cultura ha dato prova negli esami di concorso) sono tre: ordine, interessa– mento, cortesia, i giovani non nascondono la loro meraviglia, osser– vando, ,che tali qualità debbono intendersi insite in tutti. E in tutti saranno ; ma nel bibliotecario devono essere in modo specialissimo ; e con esse, con esse sole si diverrà presto ottimi bibliotecari e si farà la fortuna della biblioteca e del pubblico. Certo, per attirare il pubblico non basta H solo buon volere, la, cortesia, la bontà; occorrono gli strumenti indispensabili della uti– lizzazione deiJihri che sono i cataloghi. Cataloghi ci vogliono_,e tutti a disposizione del pubblico, chiari e ben fatti. Cataloghi non solo _ per autori, ma per materie: insisto per materie o soggetti, abl,an– donando i teorici e impratici criteri di sistemi. più o meno razionali o filosofici., che confondono i competenti e sono inutili, se non dannosi, alla grande massa del pubblico. E se i cataloghi non ci sono, bisogna farli; e lo Stato deve prima di tutto dare il modo di , compilarli con adeguato personale; avendo sempre presente che il denaro speso in acquistare nuovo_materiale librario, quando i cata– loghi mancano, è semplicemente buttato via. VIll. Chi guarda al problema delle Biblioteche, specie se lo fa con una punta di desiderio, non può non accorgersi che segni di risve– glio ci sono. È a tutti noto che due anni or sono si tenne in Italia, e proprio in Roma, il Congresso mondiale delle biblioteche e di bibliografia, coll'intervento di numerosi rappresentant1 da ogni pa,ese civile, con il contributo nutrito 'e fattivo, dei bibliotecari e, bibliog:c:a•fitaliani che presentarono non meno di cento fra temi e comunicazioni atti– nentisi a:Uebiblioteche e alla bibliografia, con numerose mostre bi- Biblioteca Gino Bianco-
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