Pègaso - anno III - n. 11 - novembre 1931
560 A.. Sorbelli e non drlle minori, preferiscono non chiedere questa «ammissione)), che nel titolo stessò non è felice, e giunge poi sino ad offendere, quando si pensa che, per inviare i libri richiesti da una biblioteca governativa, il Comune deve pagare il porto alla posta. E questo dicesi, con molta eufemia, trattamento di reciprocità .... La parificazione darebbe, come per gli istituti similari, gli stessi diritti di aver gratuitamente in prestito libri da altre bibliotech~, a, tutti i cittadini, in particolare ai cittadini di capoluoghi 'di pro– vincia, perché ora come ora le provincie che hanno biblioteche go– vernative su 92 sono 21, dico solo ventuna, con quale disparità per tal servizio culturale, rispetto agli amministrati, ognuno vede. La parificazione porterebbe anche con sé una equiparazione della per– sonalità giuridica e funzionale dei bibliotecari, giacché, come è noto, quasi tntti i Comuni seguono per le nomine dei loro bibliote– cari le norme dei concorsi governativi. E per le biblioteche comu– nali dovrebbe anche stabilirsi, come si fa per le scuole pareg– giate, che gli stipendi fossero pure equiparati, e cioè non inferiori a quelli governativi, lasciando, come è ovvio, date certe località o particolari condizioni e svantaggi di ambiente, quel miglioramento che l'amministrazione comunale credesse opportuno. Anche per que– sto lato nessun aggravamento ulteriore verrebbe né alle finanze dello Stato, né a quelle dei Comuni, giacché molte sono le biblioteche comunali che trattano i funzionari meglio di quelli del governo e quasi tutte li trattano ugualmente. Con la parificazione inoltre lo Stato avrebbe anche meglio di ora la possibilità e l'ovvio diritto, quando i legami fossero cosi stretti, di intervenire. ogni volta che fosse oppoPtuno, con gli Ispettori centrali e con le visite del Soprin– tendente, per riscontrare se i funzionari compiono il loro dovere e se i Comuni o gli Enti hanno a cuore cosi delicati còmpiti, e poi per vigilare affinché il patrimonio nazionale non venga o trascurato o, peggio, disperso. Il grande Library Act della nazione nostra non può non rivol– gersi, come si è fatto in altre nazioni, a, tutte le biblioteche pubbliche che sono nello Stato. · IV. Nonostante le innegabilmente utili provvidenze che abbiamo so– pra accennate, il beneficio ricavato dalle biblioteche, anche perché solo di una parte di esse si è sempre trattato, è stato in complesso molto modesto. Quale la cagione? Sono parecchie, ma ve n'è una che sovrasta alle altre, quella del personale. I modesti aumenti recati al bilancio generale delle biblioteche governative sono stati tutti o quasi tutti destinati agli acquisti, a . BibliotecaGino Bianco \..
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