Pègaso - anno III - n. 11 - novembre 1931

\ Le Biblioteehe italiane 557 II. Ma in tutto questo tempo non si è detto e non si è fatto proprio nulla per le biblioteche? Non sarebbe giusto dire nulla; anzi molti e ampiamente e ripetutamente ne parlarono, in parlamento e fuori, in riviste e periodici, e anche nei pubblici fogli; e non è a negare che taluni uomini insigni, come il Cibrario, il Bonghi, il Coppino, il Rava ed altri., si occuparono nel passato delle biblioteche. Venne il primo regolamento generale del 1869, voluto dal Bargoni e stu– diato dal Cibrario, colla proposta anzi del ministro di istituire un · corso di Bibliologia presso talune università, allct scopo di prepa– rare il personale tecnico per le biblioteche italiane ; un altro rego– lamento uscì nel gennaio del 1876 colla proposta di vere scuole bibliologiche in Roma e presso le maggiori biblioteche nazionali ; un nuovo regolamento anc6ra nell'ottobre del 1885, e pure un a,ltro · nel 1907, con successive parziali modificazioni; ciascuno dei quali, pur legiferando qua e là in cose di poco o niun conto, lasciava sem– pre immutato il pseudo-organismo, non giungendo neanche a tro– vare la via per preparare il personale bibliotecario .... Provvida per un certo rispetto fu la legge Rava del dicembre 1908 in cui toglievasi lo strano divieto della legge luglio 1862 sul cumulo degli uffici, e cosi consentivasi ai Direttori di biblioteche di potere professare nelle Università l'insegnamento della bibliologia, perché (strano a concepirsi!) da (ale insegnamento erano esclusi, sino al– lora, proprio .... i competenti. Solo dopo l'avvento del :B'ascisrno si è riscontrato un risveglio della importante quistione e si sono presi varii notevoli provvedi– menti, anche se limitati a particolari aspetti. Una legge cJhe ha indubbiamente contribuito ad elevare il concetto delle biblioteche è stata quella della creazione di una Direzione generale per le Accademie e Biblioteche : ognuno spera che dal nuovo Istituto venga un nuovo impulso alla risoluzione degli annosi problemi, ora che essi sono, attraverso la apposita Direzione generale, immediata– mente soggetti al Ministro. Altra legge utile è quella delle Soprin– tendenze bibliografiche, nel numero di dodici, poste nei capoluoghi delle regioni maggiori o di un gruppo di regioni minori, coll'incarico di sorvegliare il materiale bibliografico delle biblioteche pubbliche e private e di contribuire al buon funzionamento di esse e alla difesa della preziosa suppellettile. La creazione delle Soprintendenze era stata fatta da qualche anno, ma solamente da poco esse hanno avuto i mezzi per potere adeguatamente funzionare. Un terzo provvedi– mento notevole è quello della Istituzione della Giunta centrale con– imltiva che molto gioverà a confortare e armonizzare colle necessità specifiche delle biblioteche l'opera e le iniziative degli organi supe- Biblioteca Gino Bianco

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