Pègaso - anno III - n. 11 - novembre 1931

548 M. Moretti , Disgrazia vuole che né il telegrafo né l'amicizia coi ricchi né il saper scrivere correntemente con penna e matita nobilitino un pe– scivendolo che vive, contrasta e ragiona con pescivendoli, tra cui Pesce Fritto. La Barabina temeva, senza saper perché, Pesce Fritto: forse come il più urlone o il più furbo. Una sera, saranno state le .sette, Palon e il suo camerata entrano in cucina mentre lei sta dicendo il rosario come una vecchia, con u.n lumino da agonia; e il padron di casa gira la chiavetta della luce elettrica, irritato del lumino a olio che non s'è anc6ra buttato via, seccatissimo dinanzi all'amico di queste economie ignoranti in pieno continuò pro– gresso. , - Bara bina, che c'è da mangiare ? Ma se lo sapeva! Egli stesso aveva portato, verso le cinque, un cartoccio di seppie, di quelle filamentose, già purgate del bellissimo inchiostro, che in altri tempi, quando si s~ntiva meno moderno, avrebbe messo nel calamaio e vi avrebb~ intinto la penna come si dice facessero i vecchi. , - To', Barabina, qui ci sono cinque bei cèfali. Aggiungi alle seppie, cerca qualche altra cosa e prepara per cinque persone. - Avete capito? - insisté Pesce Fritto che recava anche una grancévola lessa. - Siamo quattro amici, e lai cinque. - Vediamo se sei capace d'improvvisare una cena. Sono le sette. Ti diamo tempo qlilaranta minuti. · La Barabina ascoltava intontita, disposta a perdere questi primi preziosi minuti, come aspettando l'incitamento o la lena. Si capiva bene ch'era una creatura abbastanza allenata alla vita ordinaria, ma assolutamente incapace ·d'affrontare le grandi novità : e a Pesce Fritto viene da ridere. - - Mi guarda~e male ? Si, avete ragione, la colpa è mia, sono io che ho detto mezz'ora fa: «·Stasera andiamo tutti a mangiare da Palon, quel che c'è c'è>>.Ci siamo invitati in quattro e il padron di casa ha detto di si. Sapete che le cene improvvisate son quelle che riescono meglio. - Vien via, - fece grave il padTon di casa. - Lasciala stare. Quando tornarono, c'erano gli altri tre compari che s'erano· in– vitati con Pesce Fritto e la tavola brillava con bei bicchieri e belle posate e biancheria candida e profumata che ·faceva pensare ·al talamo quasi più ·che alla mensa; da ciascun bicchiere il tovagliolo fioriva su bellamente a ventaglio; un tralcio di foglie e fiori di carta scendeva dalla lumiera, :fin sopra la tavola (particolare che fece una . certa impressiòne). Palon temette che.questi preparàtivi promettes– sero troppo e disse bonario mentre i quattro ospiti esploravano le pareti annusando: - Badate, è una cena, non è una mangiata. La donna apparve tranquilla. I pescivendoli, l'tln dopo l'altro, BibliotecaGino Bianco

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