Pègaso - anno III - n. 11 - novembre 1931
542 M. Moretti in regola, per rispetto al prete che punge. To' ! Al momento buono di tutto si ricordò fuor che della serva che pur l'aiutava a tra– passare, e il suo ultimo pensiero fu per l'oro giallo e peso, detto massiccio, detto oro di gran caratur'a, di cui un « parznévul >>che si rispetti deve adornarsi più che una sposa se vuol conservarsi il nome stampato. Il passaggio~ serva a padrona era stato quasi inavvertito, ma bisogna dire che ci son cose che l'umiltà non avverte è nulla cambia per i semplici cuori usi all'obbèdienza, al servaggio. La Barabina non era riuscita a dare del tu al suo padrone, ciò ch'era giusto per– ché il padrone deve volere il rispetto anche dalla legittima sposa, e d'altra parte la donna sapeva che padrone è<<colui che guadagna)), « colui che porta a casa)), e aveva perciò la coscienza di servire come le altre mogli di « parznìvul >>,pur senza anello, che non le veniva. - Ora dovete farvi sposare, - le disse un giorno una vicina, senza convinzione, fÒrse per turbare l'anima semplice che finora non aveva avuto nulla çla chiedere. La Barabina guarda estatica colei che· 1e mette una pulce nel- 1' orecchio e, com'è suo costume, non fiata. - Avete inteso ? Dovete farvi sposare d-al vostro Palon. Però è vero che questi omacci non si decidono se non .c'è di mezzo un :figliolo. Senza figlio, giovani o vecchie, vedove o ragazze, non ci si sposa mica, povera la mia Barabina. La strada dietro la pescheria era piena di ragazzi che facevano chiasso, andando o tornando dalla scuola o dall'asilo, e peggio quelli che restavano a casa perché non avevano il libro : dunque ci si sposa in questo paese. La Barabina guardò con stupore, lì dirim– petto, tre discoli di figli di marinai che face, 1 anò il còmpito fuor del– l'uscio su una specie d'asse da stiro stesa fra due s~die spagliate, e l'ammirazione fu tanta che le parve d'essere madre e poi di capire • la profondità e la grandezza di quella strana cosa ch'è il« còmpito )). - Se avessi un figlio, - disse co,me svanita,· - guai al mondo. - Sentiamo, perché guai al m<,ndo. · - Perché mi parrebbe d'aver trovato le uova di due torli. - Sapete un bel nome da mettere? Raffaello. , - No, - ripeté lei, - l'è un destino. Sempre diceva «guai al mondo>> e << l'è un destino>> e sapeva lei quel che voleva dire, e le donne ridevano. Anche questa rideva e chiedeva quanti anni avesse la donna brutta e vecchia ch'era toc– cata in sorte al « parznévuf)). --:--Quatantacinque, - rispose dolce dolce la Barabina. - Finiti per la Madonna del Fuoco. - Tardi, - sentenzia la donna maligna fingendo di restare sopra pensiero. Poi, nell'atto di congedarsi, consiglia di pregare BibliotecaGjno Bianco
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