Pègaso - anno III - n. 11 - novembre 1931

534 L. Pesoetti Carissimo padre, Spiacemi ch'Ella sia novellamente costretto al letto: e avrò caro ch'Ella mi faccia sapere altre nuove di sé. Per Valfredo ho :fissato in casa il zio Beppe a 30 lire il mese: fissatissimo. Può mandarlo quando meglio Le pi,accia. Mi farà il piacere d'inviarmi quei tomi del Cantù che segnai, la storia del Guicciardini, e l'Ammirato Sto– rie fiorentine. Le mando il Puccinotti. Assenti da Firenze il Prof. Targioni e Caruel, non posso mandarLe a vedere un fascicolo del 'Tempo: l'associazione è d'uno zecchino l'anno. Per il procaccia Le mando la Rivista contemporanea: di più ha parlato di me con lode il Oourier franco-italien di Parigi. Non è difficile che sabato passi da casa ritornando da Pisa, dove mi devo portare venerdì mattina. Si riguardi e abbiasi cura, e mi èreda Firenze, 27 luglio 1858. _suo a :ff.mo figlio GIOSUFJ CARDUCCI. L'amicizia fra il Carducci, il Chiarini e il Targioni Tozzetti s( strinse anc6r più fervida quando' il primo, dopo la morte del padre (15 ago– sto 1858), ritornò a Firenze con la famiglia- per stabilirvisi definitiva– mente; e andò a abitare « in una casa, in Borg'Ognissanti, a un piano molto in su, anzi a una soffitta», coµti11uando una durissima vita di lavoro, spe1ssoingrat9 e non sempre fruttuoso. Iniziando il suo Diario (« Indpit vita nova J osue Carduccii >>),così annotava-: « 8 nov,embre. Entrai in càsa nuova, e misimi a capo della famiglia (madre e fratello). In questo medesimo giorno finii la, prefazione al Vol. delle Liriche di V. Monti>>. Ed era subito in gran daffare per riordinare l'informe nrnc– chio derlle sue carte: « Cominciai a riordinare e dividere e distribuire i miei fogli di studii. Che ammasso di studii disordinatissimo! Fatica immensa, costanza lodf:lvole, diligenza non comune, che adoperate me– glio chi sa quànto mi avrebbero giovato! Quanto ho. copiato di pezzi di poesia classica!>> 1 ). Al tempo del Poliziano, il serio e grave periodico, che fu l'ultimo conato antiromantico degli « amici pedanti))' si riferisce una lettera del Carducci, di ossequio insolito nell<} scontroso giovan~ maremmano, diretta a Terenzio Mamiani, ehe già òenignamelite aveva ac-colto e lodato il volumetto delle Rirne sanminiatesi 2 ). 1 } CARDUCCI, Primizie e reliqiiie, Bologna, Zanichelli, 1928, pp. 214, 222. 2 ) Bibl. Carducci, LXIII, 1, IX. La lettera non è datata, ma fu scritta certa– mente il 12 dicembre 1859. Infatti, sotto tal data, il Carducci cosi nota nel suo Diario: « Scrissi al Ma:miani e al Tribolati», e siamo proprio in pieno fen;ore per la pubblicazione del primo numero del Poliziano (Vedi Primizie e reliquie cit., p. 221). BibliotecaGino Bianco

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