Pègaso - anno III - n. 11 - novembre 1931

638 G. J. GELLER, Sarah Bernhardt appresso, in un'altra parte, il tòno del giudizio discende preicipitosa– mente : il critico trova « insignifiante » que,sta mademoiselle Bernhardt « qui, décidément, ne donnera rien de bon ». Peggio nell'Henrie,tte delle' Femmes savantes dove i1 suo corpicino spettrale, smarrito, nell'ampio co_– stume secentesco, ispira a:ddirittura pietà. Anche gli amici di casa la consigliano a lasciare il teatro, che -evidentemente non è cosa per lei. La -ragazza s'avvilisce, si dispera, dà in escandescenze: tutte cose che, al– meno c.omeci son raccontate, paiono,più il.risultato d'una v_anità offesa, che d'un deluso amore per l'arte. In che modo ,esce da queste strette l'a;cerba Srtrah ? Seinplicissimo : pigliando a schiaffi, con un pretesto da nulla, una famosa « sodétaire » della Cornédie, l'at~rice tragica ma,dame Nathalie. Lo scandalo è enorme; il nome della sacrilega cùrre, all'improvviso, sulle bocche di tutta Pa– rigi. Costretta a lasci/l're, non subito ma poco appre,sso, la Coméd,ie, ella si rifugia al Gymnase; ma, in una parte di principessa nella com– nJedia di Raymond Deslandes Uri ,ma.ri qui lanoe sa /emme, ha un altro insuccesso. Al1ora, disgustl:)fa, dell'arte, fa le valigie; e intra;prende un viaggio in Spagna,, dond'è rich!amata a predpizio, per una grave ma– lattia della madre. Nel frattempo intr,eccia, nuovi amori, di cui il più frappant è quello col belga principe di_Lig·ne (ma, su quest'argomento si può ormai ripetere quel che dice il Manzoni dei bicchieri votati da Renzo alla Luna piena : « ho paura che, d'ora in poi non potremo più contarli >>). E le nasce un bambino. La sua rentrée in arte avviene più tardi, alla Porte-Saint-Martim: dove se la cava mediocremente. E anche all'Odéon, ottenuta una -scrit– tura stabile, non piace né in Racine (Aricie di Phèdre) né in Marivaux (Les jeiw: de l'amour et du hasard). Tuttavia le cose vanno già- meglio in Athalie, in François le Charnpi, ne Les fwmrnes savantes, in Britan– nicus. Inifine il suocesso arriva, con Le te-stament <f:e Gésar Girodot: Sar,cey le fa grandi elogi, e tra il ·pubblico comincia a formarsi un gruppo d'entusiasti, i quali l'applaudiscono via via anche in Kean, in Re Lear, eccetera; sino al trionfo definitivo, Le passant del buon Cop– pée- (1869,). Diventata un'attrice ceilebre, Sarah assume prontamente le pose della diva; e anche nel salotto in cui riceve a-rtisti e_letterati comincm a recitare la sua parte di snob insaziata, orgogliosa, capricciosa, sprez– zante _dellecritiche, affascinatrice della, turba intelle,ttual,e che viene quo– tidia,namente a incoronarla d'omaggi'., La guerra del '70 interrompe la sua attività artistica; durante l'assedio la giovane donna, riboocante d'odio per il nemico, si fa infermiera e cura i feriti. Caduto l'Impero, s'incontra col grand'esule di ritorno, il profet.a laico Hugo, che aJ vederla interpretare Ruy [Jlas esclama, «O'est une reine .... C'est ado– rable». Rientra, acclamata, alla Coméd.ie; le ,sue recite sono un ségrnito di t:ion:fi; il suo ?iovine e bellissimo compagno d'arte, Mounet-Sully, di– viene anche, s'mtende per qualche tempo, il compa,gno della su.a vita. Ma a questo punto Sarah s'accorge che l'arte scenica è, ahimè, un'arte vana; fatta di fumo; le cui opere son condannate, labili creazioni d'un giorno, a sparire con l'artista. Allora,, è presa d3Jun furore nuovo, quello BibliotecaGino Bianco.,

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