Pègaso - anno III - n. 11 - novembre 1931
598 B. Cioognani - Cosa vuol sapere '( Se è una cosa. da dare pensiero ? -Ma se io mi metto a canta,re, mi pare : più chia,ro non potrei essere. Lei. à proprio bisogno di sentire proprio quelle parole ? E allora le dico : non è una cosa da dare pensiero .... E quella mammina s.tia allegra, quella signora, là, quella nonna, non faccia quel viso lungo: sere– nità, allegria intorno a.i bambini, come il sole, l'aria: la stessa necessità, lo stesso bisogno. E rivolgendosi di nuovo verso Barberina,, ebbe un altro scatto di chiasso: « ~fa cara,, ma carina .... )). E la sballottò di nuovo con un'insistenza, questa volta, che pareva, dovesse per la bambina es– sere uno strapazzo. Alla fine la lasciò tutta rossa, eccitata, affan– nante e ristette osservandola attento. Romualdo, Beatrice, la signora Isabella, Romualdo in· ispecie, avevan sofferto a vedere quello che ~ loro sembrava un eccesso dannoso per la bambina. Quando il dottore i,i voltò e vide le fac– cie, capì. - Era una riprova: come l'organismo reagiva; uno studio: se certi sintomi si verificassero. li}ora son anch~ più tranquillò, anche più sicuro di prima. Non c',è che un accenno lievissimo, se vogliono i termini scientifici, d'una scoliosi: non s'impressionino : è un'alte– razione rimediabile, vincibile, che :;,comparirà senza lasciar traccie : ne resto garante. Bisogna per ora non stancar la bambina nella posizione eretta, non forzarla: una fascia, una semplice fascia, massaggi e una cura generale, ricostituente, a base di fosfati. Fra quaittro mesi sarà scomparsa ogni anomalia : la bimba tornerà per- fetta : fatta a pennello. Come si chiama, la, bimba ? · - Barberina. - Barberina .... È un nome che le sta bene. Vedrete che frùgolo, che fuoco lavorato, che vita, dentro, che forza di vita in questa personcina .... Blaii,e Ltitgen .... occhi azzurri: sistema nervoso ad alto potenziale .... Bar-be-ri-na .... E sillabando come se volesse a ogni sillaba fare un boccone del suo corpicino, il dottore ancora una volta arrovesciò sul letto -la bimba e finse d'essere l'orco con gioia pazza di lei. Ohe cosa fu Romualdo verso la bambina, che cosa fece in quei mesi per lei, non è possibile dire. E la nonna e Maurilla e la tata e l'Ersilia, tutti persi dintorno a lei, dietro a lei. Furono mesi di vigilanza assidua, di cure costanti, mesi d'una tensione senza riposo; d'una dedizione senza risparmio. Ma prima anche d'ogni previsione, prima del finir dell'estate, Barberina camminava e correva senza che più s'avvertisse la menoma difettosità, senza che ci fosse bisogno più di massaggi, di fascia. « Via tutto, via tutto - s'era raccomandato il dottore - via anche i ricostituenti: la natura s'aiuta da sé>>. BibliotecaGino Bianco
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