Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931

\ Villa Beatrice 461 con la incinta che non conosceva, e ostile, d'un'ostilità di là da ognf coscienza, più forte di q1ialunque cosa, verso il marito : una specie di bruto diventato ormai inutile, anzi, pericoloso. ---1 Dobbiamo salire ? _ La visita fu lunga. Romualdo, nella camera accanto, la sua ca– mera da scapolo, aveva la sensazione che si à nella stanza eonti– gua a una sala d'ospedale durante una medicazione: si comunica all'anima uno stato di soffèrenza angoscioso acuìto ogni tanto da un urlo represso, un grido soffocato, un gemito : anche se la per– sona è estranea si preferirebbe di soffrire noi stessi. Romualdo sudava di passione : sentiva le stille del sudore tra– pelar dalla fronte e poi gocciolare lungo le tempie; cercava tutti i modi per distrarsi: e il lamento di quella nella stanza accantò lo richiamava. Sen'tiva ogni tanto anche la voce della signora Iginia, e cercava di udir le parole : riusciva solt:rnto a capire che erano in– terrogazioni di na,tura intima, ma il filo delle parole, il contesto della domanda gli sfuggiva. Beatrice non rispondeva nulla. Senti ,una volta o due la signora Iginia perder la pazienza : « ,Ma in– somma, signora, se lei non mi dice, come è possibile che io .... )). E dopo d,oveva succedere una manovra più energica, perché allora veniva la reazione dell'urlo repreRso e poi il gemito. Alla fine senti la signora Iginia andare nella stanza della toilette, sentì lo sciacquìo : poi ancora il passo di lei in camera della moglie, e chiu– der la borsa. Un bussare di nocca all'uscio. - Avanti! E la signora Iginia entrò: - Sarebbe bene che andassimo in una stanza più lontana. Romualdo fece strada fin al suo studio: - Qui può pa-rlare senza pericolo che nessuno senta. Ma la signora Iginia era evidentemente turbata, nervosa. - Cosa c'€ che non va ? Me lo dica. - È che siamo davanti.. .. Ma lei, lei non à ... ? - Non ò... ? La signora Iginia si tormentava le mani. - Che cosa vuole? Dalla sua moglie non è stato possibile ri– . cavare neppure, che so?, un accenno, una mezza parola che mi aiutasse, che mi facesse capire: ma nulla! Io non ò mai trovato una sco~1trosità così dura, decisa, ostinata, morbosa. C'era un risentimento, c'era un'ostilità, ora, verso quella del proprio sesso come dinanzi a una mancanza di solidarietà: quasi dinanzi addirittura a un tradimento. _ Certe cose intime, certe notizie, certi particolari.. .. ella Biblioteca·Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy