Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931

l. 460 B. Oicognani _ .Stia zitto: ingrasso. E con la vita che fo, non so neppur io .... Si ricorda, signor Romualdo, se ne ricorda, com' ero ? Quando da ragazzi facevamo il chiasso insieme : io saltavo la corda, lei mandava il cerchio .... Mi par ancora di vederlo: lei era maggiore· di me, vestito a ometto digià e io coi capelli giù sciolti, la sotta- , nina scozzese.... se ne ricorda? Bei tempi .... E sua madre, la signora Bàrbera, se ne ricorda come mi chiamava ? - Luì. - Ah! se ne ricorda? Tanto cara, la signora Bàrbera, tanto cara !... Davvero ! Com'è la vita ! Si sta da ragazzi insieme : e poi passano gli anni. ... Si séguita a viver nella stessa città, e non siamo più quelli: appena ci si saluta. Poi, un· giorno, viene un'occasione che a un tratto ci riavvicina, e allora ci si ricorda .... Curiosa,! Ci fu una 'pausa. - Ma cosa c'è dunque, in questa gravidanza, che non va? Era un'altra voce, ora,. da quella che richiamava i tempi lontani; d'nn' altra donna: una voc.e grave d'altre preoccupazioni, intonata a una realtà positiva ed urgente. Romualdo alzò il capo. Quel tombolotto col cappellino che luccicava, il paltò di caracùl) la vali- · getta di pelle, quel tombolotto grasso con le gote di mela lazz!!,rola, come poteva essere stata, un tempo, la ragazzina dall'esile collo, dalla figurina quasi evanescente ? Egli si ricordava di certi grandi occhi azzurri come il fiore azzurro della radicchiella : piccole e ar– gute due pupille d'un verde marino pungevano ora di fondo alle gote ca1'nose. Anch'egli tornò presente: · - Cara signora Iginia, ò proprio bisogno di lei. - Son qui. Cosa c'•è che non va ? Era la signora Iginia, l'ostetrica patentata, 1a levatrice di grido, tutta e soltanto lei che parlava; e Romualdo, il marito che fa alla levatrice la rela,zione dei disturbi della moglie incinta : e la levatrice a.scolta con quell'aria tutta particolare di superiorità verso l'altro sesso, l'aria dell'iniziato verso il profano, del dotto verso l'ignorante, -con più e diverso·. e più profondo un senso di rivincita: la rivincita del sesso considerato come inferiore e che ora si fa forte del suo mistero, del_suo !-iegreto geloso, ora che s'av– vicina il giorno della sua .gloria, il giorno del suo trionfo. Le le– vatrici sono le aralde, le guide, le eccitatrici di codesta rivinèita. - Il contegno e i modi che assumono verso i ma.riti, la esclusione sistematica e assoluta a cui li .condannano da tutto quello, sia pure il menomo fenomeno, che riguarda la gestazione, à qualche cosa che attiene alle funzioni istintive di certe categorie in una spe– cie d'insetti: le gua,rdie della regina nelle api, le balie nelle for– miche. Anche la signora Iginia verso H,omnaldo aveva quel tono, quei modi: nulla che tradisse uno zelo diverso. Digià ell'era alleata BibliotecaGino Bianco

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