Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931
Villa Beatrice 457 Di cappella si sentì battere imperiosamente ai vetri della :finestra. Con uno sforzo di volontà Beatrice aveva, ripreso il dominio di sé. Ordinò sotto voce, come si conveniva nel luogo sacro, alla Tere– sina: « Rispondi che sono già andata di là, ch'ero qui a pregare, che è stato un allarme senza ragione». E come se veramente nulla le fosse successo, si segnò, is'inchinò e uscì in punta di piedi senza neppur appoggiarsi al braccio della Raffaella mentre la Teresina, aperta la finestra, con l'aria d'innocenza che sapeva pigliar lei: - ~h ! signor padrone ! Ohe sorpresa! Ben tornato ! Voleva la signora '! È già andata di là .... Marito e moglie s'incontrarono nell'ingresso. - Perché ài anticipato così? - Fammi veder come stai. Sei ghiaccia, ài il tremito .... - Non t'agitare: non c'è ragione. - Non sono uno sciocco: mi si vuole nasconder qualcosa. Per- ché ? Me lo merito ? Io fo l'impossibile per essere un giorno prima a casa e trovo .... L'impressione che ò avuta di giù a vedere la villa tutt'illuminata ! Mjlle congetture.... Arrivo al cancello; il taxi suona disperatamente: nessuno sente, nesimno si fa vivo. Alla fine viene a aprire Michele. « Ma cosa c'è?>> gli domando. Lui balbetta confuso, non ò capito neppure che cosa. Corro: tutt'aperto, tutto vuoto, tutto illuminato: sento delle voci verso la cappella. E tu in cappella, a quest'ora, senza che nessuno sapesse dov'eri.· Ah! Non dubitare, che mi sentiranno. - No, t'assicuro: non c'è da rimproverare nessuno. - Fammi veder come stai. - Non m'ài veduta abbastanza? - Mi accogli così ? _ Ella ebbe un vacillamento. Romualdo, nnora, sùbito : - Abbi pazienza. - Le cinse con un braccio la vita, la baciò affettuosamente. - Però, se mi vuoi bene, bisogna che tu m'obbedisca. - Sentiamo. - M'obbedirai? - Secondo .... - No: questa volta mi devi obbedire. - Beatrice udiva per la prima volta quel tono: il tono amoroso d'una v,olontà che non am– mette però discussioni. - Ti riscaldiamo il letto e la mia mogliet– tina tranquilla tranquilla entra a letto: cena a letto, e anch'io ceno in camera sua, a tenerle compagnia : tante cose da raccontare. E domani .... - E domani? - Domani - intanto salivan le scale. egli tenendola col brac- BibliotecaGino Bianco
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