Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931

456 B. Cicog11an·i Era la voce dello spilungone. La Teresina lo sentì allontanarsi: riconosceva il passo peso e dinoccolato. Pochi minuti dopo, lo stesso passo sonante nell'andito : era lui con in mano una specie di piè di porco da buttar giù un barbacane. - Donnine fatemi posto ! Ficcò l'estremità a bietta della sbarra giù in fondo àll'angolo, a contrasto tra l'uscio e la soglia: l'uscio cedé quel tanto che bastò per introdurre il capo della leva, e allora l'uomo, con accorgimento, su su guada,gnando in altezza e in penetrazione fin quasi a un palmo sotto il palettino, che la bietta era entrata tutta nell'incastro. E allora con uno strappo, mettendoci tutta la forza, - e n'aveva da Rradicare un albero -dètte di leva: si sentì· uno sganasciamento e l'uscio si spalancò: era venuto via tutto il pezzo di muro in cui era fissato l'anello del palettino. La Teresina e la Raffaella entrarono di corsa: via, in cappella: la massa scura sopra la panca: il corpo della padrona ripiegato di fianco. · - Signora! - E la 'l'eresina la sollevò, le appoggiò il capo con– tro la spalliera della panca : pareva eh' ella dormisse : pallida alla luce smorta del lumicino: respirava regolarmente, ma aveva le mani diacce, la fronte gelida. Il polso batteva lento con intermittenze._ « Uno svenimento : ma questa volta, alla grazia di quello sveni– mento!)). La Raffaella aveva intinto le dita nella piletta dell'acqua santa e ne spruzzava il viso della svenuta. - :Masi può saper cosa c'è? All'udir quella voce fuori, le due donne allibirono : « Il pa– drone!)). ~ Ohe cosa è successo? La villa illuminata, il giardino illu– minato .... e non c'è-nessuno .... Anche le persone sullo spiazzato dovevano esser rimaste sgo- mente. - Dov'è la signora? E le donne? Cosa fate qui? Le domande s'incalzavano senza ricever risposta. - Insomma, per Dio ! Beatrice intanto, o per l'impressione dell'acqua spruzzatale o per le frizioni che la Teresina le faceva alle mani e alle tempie, riacquistava i sensi, ritornava in sé. - Ma questa è la voce di Romualdo .... Com'è che è tornato ? E com'è ch'io son qui '? - Si passava la mano sulla fronte come per liberare la mente da una caligine, e si dava atto per alzarsi. Di fuori, il fattore : - Non si trovava più la signora: non si pensava che la potesse essere in cappella. - E ora dov'è? Dov'è? Biblioteca Gino Bianco

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