Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931

Trotskij storico della rivolu::ione 439 cosa era prevista, anche i mezzi di repressione. E il comitato centrale bolscevico, che il 25, accortosi finalmente come stesse sviluppandosi una vera insurrezione e la polizia venisse disarmata e dispersa, spesso sotto lo sguardo benevolo delle truppe, aveva proclamato lo sciopero generale in tutta la Russia, il 26, di nuovo incerto sul da farsi, sembrò quasi propenso a far cessare l'agitazione, tanto più Cihela città appariva assai calma, e l'imperatrice poteva telegrafare tranquillanti notizie a Nicola II. Eppure il 26, fattore decisivo, erano entrate in campo le truppe, quelle che sparavano sulla folla inerme lungo il Nevskij Prospèkt, e quelle rlel reggimento della guardia Pavlovskij, che si ribellavano. Il 27 11uasi tutta la guarni– -gione di Pietrogra,do era in rivolta, e, padroni ormai dei punti stra– tegici della città, i rivoluzionari cominciavano a organizzare e a con– solidare l'insurrezione. La monarchia era già caduta, benché i capi liberali credessero ancora fermamente nella sua vitalità; e le tre abdicazioni di Nicola II, firmate fra il 2 e il 3 marzo, servirono solo a confermare solennemente quello che il popolo di Pietrogrado, in– sorto, aveva conquistato da sé. Ora, chi aveva ispirato e condotto la folla, in quei cinque giorni ? Coloro che hanno descritto la rivoluzione di febbraio, avevano sempre detto ch'era stata come una forza elementare scatenatasi a un tratto, spiegazione vaga ed ingenua, alla, quale Trotskij cerca di sostituirne una più valida, storicamente fondata. Infatti non gli basta consta– tare che nessuno dei partiti esistenti, neppure gli estremisti bolsce– vichi, ebbe un influsso avvertibile su un moto apparso a tutti im– provviso ; e se quello fu un moto di massa, vuol determinare in modo concreto la fisionomia di questa massa: « In altre parole, c'era bi– sogno non d'una massa in gènerale, ma della massa degli operai di Pietrogrado e russi in genere, ch'erano passati attraverso la rivolu– zione del 1905, attraverso l'insurrezione del decembre 1905, spezza– tasi contro il reggimento della guardia Semjonovskij ; bisognava che in questa massa fossero sparsi degli operai che avessero riflettuto sull'esperimento del 1905, criticato le illusioni costituzionali dei liberali e dei menscevichi, appreso la, prospettiva rivoluzionaria, esa– minato decine di volte il problema dell'esercito, osservato con occhio fisso quello che vi accadeva, capaci di trarre conclusioni rivoluzio– narie dalle proprie osservazioni, e di comunicarle agli altri». Questi operai erano stati « educati sopratutto dal partito di Lenin», e da quel patrimonio spirituale, se non dall'organizzazione dimostratasi impari al suo compito (sebbene fosse la meno compromessa nella politica di guerra), dovettero derivar l'impulso e la giustificazione della loro lotta, giacché nell' ambiente moderato del Kerenskij, secondo una testimonianza non sospetta, alla fine di gennaio si temeva << che un movimento popolare di masse, un'a volta provocato, potesse incanalarsi per vie d' estrema sinistra, e que- Biblioteca Gino Bianco

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