Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931
438 I:· Ginzburg Di questa congiura s'era parlato, finora, spiegandola sopratutto come un movimento di reazione patriottica contro la germanofilia, ch'era addirittura tradimento, della camarilla cortigiana imperante; e la. data in cui doveva scoppiare venne approssimativamente indi– cata, cosi come i nomi degli iniziati. Trotskij, che non ci crede, riduce ai suoi veri termini anche quella germanofilia, e formula i suoi dubbi sul patriottismo dei congiurati. « Era troppo larga, que– sta congiiira) abbracciava ambienti troppo numerosi e diversi per essere una congiura. Essa era nell'aria, come stato d'animo degli elementi che primeggiavano nella società di Pietroburgo, come con– 'fusa idea di salvezza o come richiamo di disperazione. Ma non s'era concretata fino ad essere un piano pratico». Per quel che riguarda il tradimento, « neppure dopo la rivoluzione venne fuori nessuna prova dei rapporti fra la cerohia di Rasputin e lo Stato Maggiore tedesco>>; e il sentimento a cui fu dato il nome di germanofilia non derivava daUe « simpatie e antipatie nazionali dell'imperatrice, te– 'desca, del primo ministro Sturmer, della contessa Kleinmichel, del ministro di Corte Frederichs e di altri signori dal nome tedesco», - tutti conoscono il carattere internazionale dell'alta aristocrazia europea, - ma dall'« organica antipatia del servidorame di Corte per i servili avvocati della repubblica francese e dalla simpatia dei · reazionari, sia che avessero nomi teutonici come nomi slavi, per lo spirito autenticamente prussiano del regime berlinese)). I liberali, che avrebbero avuto una certa parte nella, congiura, sembravano essere i difensori d'una politica nazionalistiea e guerrafonçlaia, con– tro i sogni di una pace separata, con cui la Corte sperava di sfug– gire alla catastrofe ; eppure la gravità della situazione non poteva sfuggire all'occhio di politici intelligenti èd esperti: tant'è vero che il Protopopov, quando era ancora fra i capi del« blocco progres– sista», nel 19H3, a Stoccolma, aveva avuto, d'accordo con i suoi colleghi, un colloquio con un diplomatico tedesco, in cui s'era par– lato seriamente proprio della pace separata, In sostanza, tutti erano persuasi che si dovesse liquidare la guerra al più presto, e molti credevano anche che un cambiamento. di direttive nella monarchia si potesse provocare soltanto con un mutamento di persone : con– cludere da questa fronda che si fosse organiz.zato un complotto è assolutamente arbitrario. Si sa che; forse perché l'altro non si con– cretava, fu poi messo su un complotto minore, e Rasputin fu ucciso dai grl:Lnduc!hi: la sua morte non servì. a nulla, e tutt'al più riusci ad essere un simbolo. Dieci settimane dopo scoppiò la rivoluzione, che tutti prevede- , vano, ma di cui nessuno s'accorse. Alla vigilia del 23 febbraio anche i bolscevichi consigliavano agli operai di Pietrogrado di non scio– perare. Nel Consiglio dei ministri del 24 la notizia che c'erano scio– peri, dimostrazioni e disordini non impressionò troppo, perché ogni BibliotecaGino Bianco
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