Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931

428 * * * dermi sulla soglia della sua porta. Non lo faccio perché son sicuro ch'ella scanserebbe il mio corpo con un colpo di piede e passerebbe senza guardarlo. Sono un uomo :finito. Ricordate Cirillo Pavlovich dei Chevaliers Gardes. Pazzo d'amore. Due mesi di convalescenza, due milioni di rubli spesi per lei, parola d'onore. È morto al fronte. E Nicola Aiexandrovich? diciott'anni. Nessuno sa più dove sia. Oggi ha due o tre vecchi influenti e ricchi. Bazzica con uomini poli– tici immondi vuole essere la dea della rivoluzione. La disprezzo e ' la compatisco come una donna da trivio. ,Te l'aime. Giovedì mi ha fatto telefonare alle dieci di sera. Voleva fiori e champa.gne. Og·gi in Russia lo champagne è assai più raro dei diamanti. Corro da Contaht. Dodici bottiglie a qualunque prezzo. ~i rovino. Telefono : - Ho lo champagne ed i fiori. - :M:andateli. - Posso portarveli io stesso ? - Siete pazzo '? -- Consegnai a un servo lo champagne ed i fiori. L'altra sera la seguivo cogli occhi mentre una zigàna cantava: oci ciornai) quella canzone dolciastra e consunta che a me dà la nausea. Mi fece un cenno, col dito: •- Questa donna canta da fare impazzire, ·datele mille rubli. - Detti i mille rubli che un amico mi aveva prestato due ore prima. Sono un uomo finito. Talvolta . penso che voglia far di me un sicario od un capo. Mi insulta: ~ Che fai ? Bevi, ti abbrutisci, sei vile, non senti lo spirito nuovo, non ami il tuo paese. Costantino Serguievitch singhiozza. Harold lo guarda freddo curioso e non può parlare. Nei suoi occhi leggo le parole di poco fa : - Poi c'iè la follia delle donne, che vogliono ? È questo il segno sicuro. Costantino Serguievitch beve, si rinfranca, si aggiusta la tu– nica, infila alla cintola il pugnale ageminato d'argento. Sulla Fontanka per arrivare dai Léon Radziwill bisogna sgu– sciare tra tante automobili incappucciate pel freddo, tra tante slitte coi cavalli che soffianp e rampano. È una delle solite serate di Pietrogrado. Voci grosse, musica, conversazioni negli angoli, paura di pensare che sembra allegria. La Contessa Kortitz mi dice ch'io so~o la sua seconda « trouvaille » : la prima è un segretario americano che ho certo visto in un film. Ma intanto non stacca gli occhi dal suo ultimo amante francese che ha una gran fronte li.scia e due baffi sottili da capitano. Ci son tutte · le belle donne del momento, eleganti di una loro inconfondibile sem– plicità, capelli castani lisci, enormi perle alle orecchie. Si discute di tango. « Cortes >> passeggiata e basta. Niente più e< media luna>> niente << ciseaux >>.C'è un piccolo argentino che dimostra in un su6 curioso francese pieno di zeta che al suo paese il tango è una danza da bars malfamati ; che si balla così, quasi immobili, incollati con trepidazioni che si dissanguano negli accordi tenuti della ohit~rra. l\tolti ufficiali reduci da,l fronte. Il bel Radz.ienko col nero e rosso BrbliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy