Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931
414 N. Tommaseo resca infuriante a, freddo (e non era tutta scolaresca), le sostenne con intrepida fronte; ma meglio era affrontare siffatti oltrag~i per l'insegnamento gratuito d'altra scienza che quella che serviva a Luigi Pilippo. Nel trentanove nominato Pari del Re, nella Camera non fece prove né d'a,lto coraggio né di calda eloquenza, e nemmeno di quella dottrina che in lui stimavasi grande; finché, mandato am– basciatore a Roma per comporre la differenza de' Gesuiti, ritornò col titolo di Conte e con straniera divisa, onorato per forza, là donde era stato, come straniero e ribelle, sbandito .. Dopo inginocchiatosi nella pubblica via allo sportello della carrozza del Papa come am– basciatore di Francia, colla scossa del quarantotto perdette e la c..ontea, e la divisa; rimase a,Roma. Il Gioberti lo voleva in Piemonte, che forse el'a meglio e per il Piemonte e per esso, i 8UOigià concit– tadini di Massa e Ca.rra,ra lo elessero in loro deputato all' Assem– blea di Toscana, e Bologna voleva anch'ella eleggerlo in suo, che già nel quari-w.sei gli aveva mandato copia delle doglianze del vec– chio governo e i desiderii per il nuovo. Ma allora il Rossi era, o pa– reva, troppo autorevole, e anche di lì forse è venuto il disprezzo in cui cadde poscia. Poco dopo, Pio nono lo chiama a ministro. Già fino dal Luglio del quarantotto e' c'era stato invitato; ma cercò indarno colleghi. E convien dire che né allora, né poi brogliò per il ministero, o ne dimostrò pure voglb; anzi ùppose rifiuti sinceri, accompagnati da buone ragioni, ben conoscendo d'essere ornai stra– niero in Italia, e segna.tamente in Roma, e quasi presentendo la fine. Così Carrara, -Bologna, Napoli, Milano, Ginevra, Prancia, il Pie– monte, Carrara di nuovo, e· Roma, furono o erano per essere al Rossi patrie; e mezza la vita egli spese ad acquistarsi la popolarità, mezza a perderla. Credeva d'acquistarsela in Prancia quando, rin– facciatagli la, sua, cittadinanza francese, pensò scusarsene dipin– gendo il tristo governo di Modena a cui Carrara soggiaceva, sog– giungendo alla pittura: Ditemi se non sia lecito rinunziare a tal patria : come se la p~tria infeliée non fosse più •madre, come se le anime ardite e pie non si sentissero più fortemente attratte laddove è il travagl:io e il pericolo, e quivi, non l'avendo anche, non amas– sero collocare il proprio Rido e il ·santuario della ideale famiglia. Ubi labor, ubi mors, ibi patria .. A' suoi figliuoli già grandicelli, in Parigi, il Rossi né parlava né faceva insegnare parola d'italiano; tanto egli sentiva la patria; ma al sorgere del nuovo moto, manrJ.ò con gli studenti nel Veneto uno de' figli a combattere, cedendo all'istanze del giovane gene– roso, e dicendogli commosso in lingua francese: Va, la cause est belle; e ve lo lasciò per infino al Settembre: né credo lo facesse per ispera,nza o timore, ma perché gli istinti buoni non erano in lui dal lungo abito contrario spenti. Confessò d'aver prima creduto impos-. sibile che l'Italia si liberasse d'un tratto, che poi gli parve altri- BibliotecaGino Bianco
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