Pègaso - anno III - n. 10 - ottobre 1931

412 N. Tommaseo punto quel eh' e' diceva di non voler fare, e par qua~i cadavere strascinato da carro vincitore. Discende alle scuse; s1 scusa del bene fatto come d'audacia colpevole; ai Oa,rdinali ·già irrimedia· bilmente i;ritati promette di conservare tutta la loro autorità, senza distinguere tra la profana e la sacra; teme esasperare i retrogradi più che gli amici del nuovo; e con la sua irresolutezza non contenta nessuno. Coloro che intendevano fare de' suoi dec reti una chiosa ai di– scorsi della Costituente di Francia, e di l.ui un capo di repubblica, dovevano ra.mmentare l'allocuzione dell 'Otto bre del quaransette, e quella del Marzo. seguente, dov'è raccomandata fedeltà ai principi ed ordine. Il ,Mazzini, incuorandolo a, disfarsi de' Re per amore di quelle opinioni sullo sviluppo religioso futnro dell'umanità che esso Mazzini non ha dichiarate, ma che professa tanto più fermamente quanto meno determinabili alle nazioni in parole ed in atto; il Maz– zini sapeva bene che Pio nono non avrebbe risposto alla allocuzione di Londra 1 ). Ma il linguaggio del Mazzini era franco ; e .la stessa lode severa. Altri, con meno buona fede, volevano fare del Papa. un ponte, da rompere, passato il fiume: cosi venivano a me vedute le cose fin dall'Ottobre del quaransette, e con questa imagine in una lettera le esprimevo 2 ). Quell'arruolatore che dicevasi della Giovine Italia, giunto in su quel tempo a Roma, che ci aveva fatti quaranta– due discepoli, e che fu di piano mandato via senza pena, anzi con qualche soldo da fare il viaggio; quell'arruolatore non credo ve– nisse dal Mazzini; e certamente il fatto dimostra quanto gli animi fossero allora lonta,ni dal moto impressovi poi. Il qual doveva per tutt'altri impulsi essere accelerato. In guel medesimo autunno apparivano insegne tricolorate, e non per tutto temperate dal bianco e dal giallo. La polizia il dì quattordici di Novembre vietava i tre colori, e la sera tutte le ban– diere erano ne' tre colori. Nel Febbrai.o del quarantotto comincia– rono moti a Roma. Al Papa da più tempo mancava una bussola. I liberali divisi tra sé fino a venire alle risse ; onde Ciceruacchio col senno onesto del popolano esclamava: Se i capitani s'azzuffano tra loro, la battaglia, è perduta. Dall'altra oarte i Cardinali lo im– picciavano con la parola, col silenzio, colla.terribile resistenza del– l'inerzia, lo gelavano con la presenza, con lo sguardo lo incanta– vano: e a uomini tali egli era aggiogato, e se li doveva sempre ve– dere innanzi e alle spalle, né la Camera dei Pari lo deliberava dal costor concistoro. Il suo stato meritava pietà; con la pietà in quel 1 ) Chiam,:i ironicamente « allocuzione di Londra » la famosa lettera del Maz– zini a Pio iX da Londra, 8 settembre 1847, piena di consigli e di speranze. 2 ) In una lettera al Capponi, non dell'ottobre, ma del 23 settembre '47 (Oar– teggio cit., II, 499). Biblioteca Gino Bianco

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